mercoledì 29 aprile 2009

Come si sta, la sera a Caia. Tira una brezza fresca dopo una giornata torrida passata tra pipette e cuvette. Si sta bene, appesi ad una luna sorridente che mostra anche il suo lato oscuro, come una assenza ben definita nel cielo. Orione qui è una clessidra storta, che sembra aver inciampato per errore. La via lattea, in compenso, racconta mille storie di altri pianeti...

lunedì 27 aprile 2009

Uzi

Eccitato sfrontato e grezzo
rupestre istinto di donna
guerra all`aria, assalto incessante
logora scuote e percuote,
s`accende nel vuoto notturno.
E` un cerchio sinistro di braci
gonfie di alcol di mais
carboni ardenti nel mezzo
ustioni di vita e stridore.
Ruote ronde di stoffa sospese
attese
sincrone perfette e precise.
E` una danza ossessiva di piedi
che batton stravolti e convulsi
le ruvide palme spaccano il suolo,
risiedono e suonano
sconvolte e travolte.
Vibrazione ritmo e bacino
brucia grida e penetra
un sordo fracasso nel cranio.
Senza mai tregua.
E quelle braccia che rullano
perse, morte sbattono intorno
e ritornan nell`indigena orchestra.
I tamburi strappati alle mani
deformi strumenti di ruggine
oblunghi imbuti di stagno
e una latta dal ventre sabbioso
percossa;
riscossa di racole gracide
nacchere legno su legno
ballo che freme
pervade invade la terra.
Senza mai pausa.

Ecco.
Il frastuono spacca la notte
il terrore cade sconfitto, capitola
il buio ferito sfinito si crepa
la paura pallida inciampa fuggendo.
Ballo che trema
cade e trabocca
rintocca ubriaco
riprende e rimuore.
Senza mai sosta.
Poi si esaurisce la danza
ridono grasse le buie regine
scherniscon la morte
serie e rugose
vecchie
felici e sguaiate.

lunedì 20 aprile 2009

Ce ne andiamo così, in giro per Beira alla sera, a bere una birra all'Aviao con tutti i membri del gruppo musicale dei Niacha. Un gruppetto di gente di Beira, si, con una tournè in Olanda ed una in Vietnam alle spalle. Ragazzi simpatici. Epa! E pouco a pouco, sem dizer nada, començo a falar portugues e as pessoas pode comprender aquelo que digo. Maccheronico forse.

domenica 19 aprile 2009

Giornata insolita a Beira. Davvero. Per 24 ore il computer si riappropria della mia vita, si prende il suo solito ruolo. Forse mi manca un po' Caia, mi manca il ritmo nuovo della mia vita, quello di questi primi venti giorni d'Africa.

Mi emoziono per lo scrivere. Desidero scrivere. Come un mal di pancia alla bocca dello stomaco. Nient'altro da aggiungere.

giovedì 16 aprile 2009

Sole negro

Si sveglia un'aria di rame
bussa un mattino ebbro di luce.
As sombras são cicatrizes abertas
cortade da lanças vermilhas.

Terra brulla di ruggine sporca
siedo immobile come la pietra.
Fugiu o vento da este liquido ar
que viscido invade os pulmaos.

Che il sole negro immobile corra
in alto e poi dietro al cielo!
Sozinho respiro e sufuco,
solitario espero um pouco de frescura.

mercoledì 15 aprile 2009

Il carpenteiro è l'uomo più indaffarato di Caia tutta. Vai da lui, lo chiami e lui dice "chego a 14 horas". Ma alle quattordici non viene. E nemmeno alle quattordici del giorno dopo. Quindi torni dal carpenteiro e gli dici "ola, como è que nao chegasti ontem?" e quello ti dice "chego a 12 horas". Ma le dodici sono passate da un bel pezzo. Sono due settimane che cerco di fare due mensole in camera ed inizio a deprimermi...poi, esco.

Fuori, nel cortile, a terra vedo i triangoli che il carpenteiro mi aveva promesso. Sono lì, ma dal carpenteiro nessuna traccia. Chiedo al guarda e lui mi dice "chegò aqui, ma vocè estava no quarto. Eles volta aqui depois". Maledetto guarda che non mi ha chiamato. Ritornerà o si sarà offeso?

martedì 14 aprile 2009

E' inutile. Gironzoli così, finto indifferente, intorno agli alberi di papaya. Butti su un occhio a vedere se c'è n'è una matura: niente da fare. Le papaye sono tutte verdi. E non c'è scusa che tenga, non c'è motivazione per cui un frutto che solitamente matura durante tutto l'anno, proprio in questo aprile non matura. 

Nessuna papaya matura, è un fatto.

giovedì 9 aprile 2009

Il mato è il mozambico selvaggio, è una stradicciola malmessa che entra nell'interno, dove la civiltà è arrivata a singhiozzo e gli uomini vivono legati alla terra, ai suoi frutti ed agli animali che vi pascolano. I mato assomiglia ad una pristine beauty, fatta soprattutto di cavallette che si schiantano sulla macchina ed i bambini che rincorrono i polli.

mercoledì 8 aprile 2009

Agorafobia.

Chuva. Chora o céu.
Liquido aere m'avvolge
d'una presenza solida.
Respiro un silenzio di suoni
densi e senza mai pausa.

Come persone una calca
d'emozioni s'affolla e batte
greve e sorda alla mia porta.

Come occhi m'osservano
le stridule grida delle cicale
un funebre miagolio nel patio.

Intontito me ne sto; distante
invaso dagli echi di chi bussa.
Fingo: non sono in casa.

lunedì 6 aprile 2009

Colleziono le prime figurine. Tony che mi spia durante il kungfu mi mancava, Joaquim che mi saluta all'ufficio di piano, i bambini di malocotera che ci camminano dietro in lunga fila. Il ponte sullo zambesi, ormai praticamente ultimato.

Le prime immagini di colori vivi africani. Mi improvviso costruttore di mensole, con esiti incerti. 

domenica 5 aprile 2009

Connetto computers in giro per il mondo. Risolvo problemi internet, mentre fuori l'Africa mi aspetta per un giorno ancora. Da domani si inizia a lavorare, poco a poco usciamo dalla fase di acclimatamento. Qui accadono fatti reali, pomeriggio arrivano le mensole prese dal carpenteiro. Ieri ho riparato una zanzariera e stamane c'erano circa 15 zanzare in camera. Anche le parole sono solide.

Nient'altro.

giovedì 2 aprile 2009

Mi sveglio a Beira. Mi faccio un caffè a Beira. Sudo copiosamente, sempre a Beira. Il Mozambico è qui, intorno a me. Sto bene. Ho reincontrato persone che mi mancavano. Pomeriggio si va a Caia. Altre otto ore di viagem.