giovedì 11 giugno 2009

E' d'uopo pensare che la giovinezza sia il momento più alto nella vita di un uomo, che la maturità coincida anche con l'inizio della discesa negli inferi della vecchiaia, che il meglio di noi sia già andato, già vissuto. Tuttavia, più vado avanti e meno ho paura di sentirmi afflitto per gli anni già trascorsi. Mi sembra infatti che con la maturità emerga l'uomo in tutta la sua grandezza e nel suo splendore, così come potrebbe un'opera tarda di un artista esserne la massima vetta, l'opera più delicata e profonda. Come il Giuco delle Perle di Vetro per Hesse. Così per me nell'uomo vedo un obiettivo da raggiungere, un sentiero da percorrere verso una raffinatezza che non appartiene a tutti, ma che, per chi la possiede e la ricerca, si può esplicare solamente in questa fase della vita, e non prima.

Nessun commento: