sabato 15 agosto 2009

Tra le regole base che ci vengono spiegate in caso di incontro ravvicinato di un elefante, la prima e´stare calmi e lentamente, senza voltarsi, camminare indietro o verso un riparo, guardando l'animale per vedere quel che fa. Se barrisce o agita orecchie e proboscide ci vuole solo spaventare, quando invece ha la testa bassa e le orecchie piegate, meglio correre: e´una carica vera a propria.

Vi confesso che, quando alle cinque e trenta di mattina assonnato esce dalla tenda per andare a lavarsi i denti, non e´che il cittadino italiano medio si aspetti di vedere una madre con piccolo, due massicci pachidermi grigi, scorrazzarli davanti a due metri di distanza. Quindi insomma, ho fatto tutto al peggio: mi sono voltato e spaventato sono corso alla tenda, con agitazione ho cercato di aprire la cerniera senza riuscirci e mi son detto "che coglione". Poi mi sono voltato a vedere quello che succedeva. Per fortuna madre e piccolo non erano interessati ai miei stupidi comportamenti da bianco inesperto. Bellissimo.

Il South Luangwa sono stati due giorni di emozioni spudorate, di stupore, di sorpresa. Il ruggito del leone mentre divora la cena, mentre strappa a morsi le interiora di un puku, nella notte, con le iene che ti guardano da dietro la macchina, in attesa della loro parte. L'eleganza della giraffa, la sua slanciata e femminile bellezza a chiazze.

Forse forse, tra qualche giorno, le foto. Spudorata bellezza di natura.

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