giovedì 20 dicembre 2007

E' impossibile. Impossibile. Impossibile che io abbia sbagliato, impossibile che abbia commesso un errore. Perché mi abbai in volto queste parole? Ma errare è pur nella natura umana: impossibile è un bicchiere che cade verso l'alto, improbabile è che tu abbia sbagliato a contare i boccali di birra che ci hai servito. Non siamo automi, siamo persone, ti ricordo. Mi prendo la mia piccola rivincita su una cameriera troppo, troppo sicura di sé.

Per il resto, solo quando ti sfioro, quando ti sono davvero vicino, sto bene. Nella distanza creata dalle persone attorno, nei ruoli convenzionali che pure abbiamo deciso per noi stessi, non ci incastriamo come tessere gemelle di un puzzle, non ancora.

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