domenica 31 agosto 2008

Volevo quest'oggi raccontarvi delle piccole vicende di vita di Capitain Nonricordo, un ragazzo di ventott'anni che ho conosciuto ieri alla spiaggia di Paje (e le signore comincino gia` a scriversi questo nome su una agenda). Capitain Nonricordo e` abbastanza ricco, ora. Tutti lo salutano e lo conoscono in paese. Ha un piccolo ristorantino che si chiama big fire o qualcosa di simile. Io, devo essere sincero, ho avuto con la la fortuna di spacciarmi per israeliano, il che non mi e` affatto complesso vicino a Yogev. Rispondo a domande sull'esercito, tra l'altro. Questa piccola liberta` mi ha permesso di sentire quanto di peggio si narra sugli italiani e sui tedeschi a zanzibar, ma soprattutto di apprendere fatti veri, a lui accaduti. sapete, Capitain Nonricordo e` un rasta. E` un rasta soprattutto perche` quei capelli fanno impazzire le italiane e le tedesche. Lui se ne sta li` appollaiato sulla spiaggia e quando vede una italiana o una tedesca da sola inizia l'opera, il pavone fa la ruota. Si fa toccare i rasta e se anche la donna si fa toccare i capelli, allora significa che e` gia` tutto a posto. Probabilmente faranno sesso prima della fine della giornata. Questo comporta una rendita giornaliera di circa cinquanta euro, ma soprattutto la possibilita` di volarsene in Europa. Molti suoi amici lo hanno gia` fatto, chiamati dalle loro belle, principi negri su cavalli volanti. L'Europa e` la magia, e` la fortuna, e` la possibilita` di tornare da moglie e figli e di comperare una barca nuova, una casa nuova, di essere un signore. ma bisogna essere bravi a letto, per questo. le tecniche sono svariate, ne sentirete delle belle. una delle piu` utilizzate e` il calamaro. mangiando calamaro tre giorni prima il rapporto, il terzo giorno si hanno delle prestazioni fenomenali a detta del Capitain. Ma questo non e` nulla. Per una notte indimenticabile il Capitain spiega alla turista, spesso di mezza eta`, tra i 35 ed i 50 anni circa (a lui piacciono quelle anziane perche` piu` ricche), che e` meglio andare a casa sua, la sera e non in albergo. C'e` elettricita`, ma lui la spegne e nega tutto ed accende un letto romantico di candele. Questo lo pensate astuto? Voi non vi immaginate nemmeno quanto. Le candele lasciano gran parte della stanza all'ombra ed e' nell'ombra, sotto il letto, che il capitain nasconde due amici di fattezza e dimensioni simili alla sua. Quindi, dopo le prime ore di sesso, il Capitain stremato va in bagno e da sotto il letto spunta l'amico che prende il suo posto e scopa per le tre ore successive. Stremato anche questo si rifugia in bagno, esce l'ultimo da sotto il letto e scopa, scopa, scopa. Poi va in bagno e torna il Capitain. A questo punto la italiana o tedesca di mezza eta` di turno e` distrutta di sesso e generalmente, cosi` ci ha detto, se ne sta accasciata e sudata sul letto, quindi dorme. Ed e` in questo momento che gli amci del Capitain sgusciano via silenziosi, cosi` come lo sono stati sotto quel letto ballerino. Prestazioni che noi italiani non potremmo avere mai, e poi mai. Ci ha spiegato che la donna deve piangere ed urlare e cio` significa molte piu` probabilita` di arrivare in europa a breve termine. Una volta una tedesca stava uscendo, dopo il rapporto, nuda dalla finestra tanto era frastornata di sesso e se il capitain non le spiegava l'esistenza della porta non se la sarebbe cavata.
Il Capitain sbarca il lunario anche in altri modi: compra hasish per 50 centesimi di euro e lo rivende per venti a quegli italiani che giungono sulla spiaggia per il grande fuoco alla sera. Comprano, lui ed i suoi amici, birra per 2000 Tsh l'una e le rivendono a 5000. E poi le la coca dal brasile, che arriva qui a circa 10 euro al grammo e lui la rivende per cinquanta, soprattutto agli italiani. E in questo discorso ci assicurava, da grande amico, che gli israeliani sono diversi. Se ha bisogno di soldi chiama una delle sue donne in Italia o Germania, chiede cinquecento euro e quelle dopo un'ora o due, sono gia` alla western union a versare, ed il capitain e` a posto per un altro bel pezzo. Mi ha detto che se avesse dei capelli come i miei sarebbe gia` in Italia, i rasta sono tutto. Cio` che piu` mi stupiva e suscitava ammirazione in lui era la completa mancanza di sentimenti, la leggerezza con cui avrebbe lasciato qui moglie e figli, per l'esterno, per la fortuna. La moglie l'avrebbe rimandata a casa. La leggerezza e l'ilarità con cui ci parlava di queste sue tecniche, le tecniche su cui il Capitain costruisce e costruira` la sua fortuna di uomo. Anche per gli uomini ovviamente, si trova qui tutto il necessario. In questo caso fa solo da intermediario: prende i cento euro dall'italiano e ne da circa quindici alla locale che mettera` a disposizione il suo corpo per la notte. Le prende rigorosamente incapaci di parlare inglese, cosi` cliente e puttana non si spiegano. Quindi sappiate, signore e signori, se vi sentite soli ed avete bisogno del miglior sesso della vostra vita, una notte di divertimenti per lei e qualche ora soltanto per lui, camminare sul bagnasciuga, a Paje, e` piu` che sufficiente.
Io di per me volero` in Italia a breve, con o senza rasta, ma con il Capitain Nonricordo nel cuore.







venerdì 29 agosto 2008

Zanzibar e` semplicemente un mondo costellato di facce bianche, di macchine fotografiche, di ladri di immagini che rubano, rubano senza rispetto. In questo mondo con un volto bianco ed uno nero, io faccio parte, senza possibilita` alcuna di sfuggirne, del mondo bianco fatto di dollari, di alberghi, di cocacola e divertimento. E` come se avessimo sempre avuto bisogno di scudi masai, di maschere tribali, di statuette d'ebano makonde, solo che prima di arrivare qui non lo sapevamo e dentro ci e` salita come una fame, come un bisognjo estremo di possedere tutto questo, di comperare ogni statuetta, di appendere ogni maschera ed ogni scudo al Nostro muro. Una piccola follia bianca che, come lo zucchero a velo, ricopre e riveste il cuore gustoso delle cose.

Ninataka piga picha. Ninataka piga picha.

lunedì 25 agosto 2008

Oggi per la prima volta nella mia vita, camminando per Dar in periferia, ho visto un Masai. Ci siamo incrociati in strada. Quando un masai ti guarda, mi e` parso, non ti osserva, ma sta scagliando una freccia diritta nelle tue pupille e sta a te decidere se voltarti e fuggire, oppure rimanere fermo ed afferrare quel dardo all'ultimo momento, contraccambiare quello sguardo, affrontarlo. Ne ho visti solo tre, per alcuni secondi, e mi sono sembrati un grande popolo. Un masai per diventare uomo deve uccidere un leone ed e` importante che vi sia sangue.

In quel momento io desideravo solamente essere parte di quel mondo, essere io stesso un guerriero masai dei secoli passati, camminare con quello stesso portamento alto e fiero, osservare il mondo con gli occhi di un leone.

sabato 23 agosto 2008

Tecomaji pura e limpida,
sveli una pelle delicata
costellata di coralli
di spiaggie bianche di bucaneve.

La marea sveste d'oceano
lembi seducenti del tuo corpo
e reca in dono seni perfetti
in spirali di conchiglie imperfette.

Avvolgi i polsi nudi
in un cristallo di pinne lucenti,
arrossisci in tramonti effimeri
getti il viso in batuffoli di nuvole
e la notte,
la notte ami nel buio,
come una gatta scura
dipinta tra le stelle.

lunedì 18 agosto 2008

Stamattina mi sono svegliato alle tre. Alle tre e cinque ero sul cassone di un camion ed alle quattro quel cassone era cosi´strapieno di persone che io me ne stavo completamente rannicchiato, come un essere pieno di terrore, nel tentativo di dormire o almeno di non essere al centro dell'attenzione. Alle sette e mezza cercavo di fare autostop ad un incrocio ed alle nove ho preso il primo vero autobus del mio viaggio. Aveva tutti i vetri rotti e la porta era chiusa con una corda elastica, per trazione di un ometto adetto alla mansione. Quando ad un certo punto ho visto una lingua di asfalto che si apriva davanti a me ero semplicemente al settimo cielo.
Quella strada asfaltata e quell'autobus abbastanza confortevole erano tutto cio´che desideravo. E´stato buffo anche per me, scoprirmi cosi´ben disposto nei confronti dell´asfalto.

La ricerca della libertá mi sembra sempre piu' una missione ciclopica, a volte al di sopra delle mie forze.

mercoledì 13 agosto 2008

Scricciolamano, preta e pequena,
smarrita nel mio palmo bianco.
Viso di terra scura,
agghindato d'un sorriso di ceramica.
Buio come le stradicciole dell'isola,
buio come la paura itinerante,
nero come un angelo nero
che squarcia la tenebra della notte.

Giostra, trottola di chiaroscuri
prendimi per mano e donami
la luce di Ilha de Mozambique.

Saro` girocolli di perline,
saro` monete portoghesi riemerse,
saro` calcinacci screpolati
ed un nonsoche` di nostalgia
mentre il tramonto si scioglie,
a picco dietro il mare.

domenica 3 agosto 2008

Oggi ho attraversato lo Zambesi a bordo di una chiatta, scroccato un passaggio sul cassone di un camioncino per trecento chilometri. E non era autostop, perchè l'auto in questione era ferma assieme a me sulla chiatta. Qui a Quelimane sto scroccando vitto, alloggio e connessione ai frati cappuccini della cervara - sede distaccata qui in mozambico. Tutto ciò ha del folle. C'è un padre di 92 anni che mi ha detto: morire qui o morire in Italia, il massimo che fanno è buttarti un po' di terra sopra. Guidava fino a tre mesi fa. Trema come una foglia. Sta nella stanza accanto alla mia.

Cinque giorni fa - by the way - ho visto gli elefanti, dieci elefanti africani con cuccioli e compagnia bella di babbuini ed impala. Cose che non si scordano.

Se le mie possibilità di connessione fossero maggiori, vi intratterrei a lungo e volentieri, ma qui le incognite sono troppe! Atè logo!