lunedì 30 novembre 2009

Ode dell'amor giovane

Squisita realtà
di giovane amore
sorpreso
nell'umido itinere
tra bocca e bocca.
Distrattamente
colto
in un locale ricolmo
di gesti
uomini
e cose.
Acerbo frutto
che schiudi
i tuoi fiori di carne
e semplici inchini
d'unione immatura.
Anelito di ragazzi.
Ritorno con voi
agli umori ingenui
d'altri me stessi
e nei vostri
rivivo
i miei baci
di desideri ormai spenti.
Quando il cuore
vergine
pergamena di seta
fu un'erba a primavera
ed ogni sole
ed ogni vento
ed ogni lacrima
di vapore riunito
racchiudeva
il mistero ineffabile
del dono divino.
Bellissima Roma. La capitale mi ha conquistato in quarantott'ore di breve permanenza, la gran parte delle quali chiuse in un piccolo teatro non lontano dal Colosseo. Una boccata d'aria fresca, un'aria mite, persone interessanti con qualcosa da raccontare...alcune a me simili.

sabato 28 novembre 2009

Leaving for Rome in one hour. Walking alone throught the town, the black train is waiting for another soul. Which thoughts will be my company? Leaving for Rome, enough.

venerdì 27 novembre 2009

Vanno, vengono, a volte ritornano. A volte si perdono. Sono le possibilità. Possibilità di intraprendere una strana piuttosto che un'altra, possibilità di fare o di non fare, di rimanere o di andare, di farsi coinvolgere o di richiudersi. In questa continua giungla di bivi, con cartelli stradali spesso sbagliati o incompleti, si muove l'uomo, cercando nella vita ordinaria di dare una direzione a ciò che direzione non ha, stabilendo un traguardo per la necessità di raggiungere un qualche punto d'arrivo, basta che ci si muova dalla partenza e si possa misurare la distanza percorsa. Un labirinto di impressioni dove il filo d'Arianna esiste solo per alcuni. Fingiamo ancora di sapere da che parte andare, chissà quando ci accorgeremo di esser ciechi.

mercoledì 25 novembre 2009

Mi addentro lentamente in un mondo nuovo e questo mondo è il mondo un po' spaventevole del lavoro, del ricercare una occupazione. Spaventevole e piacevole al contempo, interessante pure, devo dire. E' buffo ritrovarmi in questi panni, un po' a spingere in una direzione ed un po' a frenare in un'altra, a valutare quale salario possa essere per me soddisfacente. Un periodo nuovo, baciato anche da grande fortuna e da benessere. Forse anche con qualche insidia strisciante, ma di queste ancora non mi rendo conto completamente.

Desidero riuscire a non trascurare me stesso.
Ecco tutto.

domenica 22 novembre 2009

Anima di veliero

Nella prima bruma del mattino
in su verso l'alto cielo stagliavasi
il pinnacolo tracimante vita
d'un veliero da secoli in viaggio.

Scrigno segreto, sicuro rifugio
di incomprensibili misteri,
insondabile destino gotico
per la maestosa cattedrale.

Ramingo m'appresto a salire
sulla celata aeronave di pietra
e sul ponte delle tre caravelle
brucio d'un immenso d'avvenire.
A miglior vita

Aria contorta
mesto baluginare
stella che muore.

sabato 21 novembre 2009

Eternal nameless glare

Nel grande silenzio oltrecosmico
immane vibra il cuore del Cerchio,
come milioni di soli riuniti
in un eterno bagliore senza nome.

E' il suadente bacio del divino
è il dono insperato del cielo,
frutto di innumerevoli cicli
che oggi germogliano dopo l'attesa.

E' amore che spande e conquista
intensità mai esperita prima
che rende unica questa occasione.

Lacrime di gioia nascono per l'uomo
quand'egli nel profondo del cuore
il Tempio di luce va edificando.

venerdì 20 novembre 2009

Eterno bagliore senza nome

In the silence beyond cosmos
vibrate the heart of the Circle,
a thousand gathered suns
an eternal nameless glare.

Is the sensual kiss of divine
the unhoped gift from the sky
a present that suddenly sprouts
after lives and lives of frost.

Love that spreads and conquers
pristine and never felt intensity
which makes this chance unique.

Tears of joy for the human
whom in the deep of himself
the Temple keeps edifying.

giovedì 19 novembre 2009

Insieme

Legati nel cuore,
come i rami del faggio
all' abete intrecciati,
come il crepuscolo e l'alba,
o le foglie d'autunno
riunite sul prato.
Per sempre vicini
in questo e altri cicli.
Indivisibili.
L'autunno vive di un fascino particolare. L'autunno sono per tutti le foglie che cadono, le foglie che tremano al vento ingiallite, le foglie a terra che rivestono i prati. Come un vestito caduto, abbandonato sul pavimento prima della notte. Con la mano spazzo le foglie del pioppo e del ginko prima di sedermi soddisfatto a gustare un raggio di sole di fronte all'effimero segno del passare delle stagioni, di fronte all'albero della vita d'un tratto cambia la scorza. E' un momento di grande poesia nascosta, racchiusa nell'esistente e evidente solo ad alcuni.

Fuori dalla finestra, ormai maturi, rimangono sui rami appesi come palle di natale i polposi cachi, finalmente arancioni e pronti ad essere colti. Vicino nel pomeriggio che muore l'acero sparecchia la chioma e si prepara all'inverno...

domenica 15 novembre 2009

In barba a quello che riteniamo giusto o sbagliato, in barba alle paure ed alle fobie degli anzianotti che compongono la nostra società, il mondo va cambiando. Me ne accorgo non distante, in viaggio, ma proprio qui per le vie che calpesto da quando sono piccolo. Gli uomini, le culture, i volti differenti e le lingue poco a poco, negli anni, mi sono entrati in casa e francamente spalanco loro la porta e dico: "benvenuti tutti!".

Così esco la domenica mattina e nel vicolo qui sotto due marocchini incontrano un amico e risuona un salam aleikum nell'aria, poi arrivo in piazza Duomo e ci sono due nigeriani che chiacchierano ed una donna dell'est che chiede l'elemosina, passo davanti all'università e sento due studenti parlare francese, passa subito dopo un cinese ed una giapponese la incontro con il figlio in un negozio di elettronica, mentre studia le funzioni di una macchinetta per il caffè espresso. In inglese parlano un po' tutti e stamane ho incontrato pure un signore anziano che parlava una lingua slava in modo concitato al telefono, mentre la moglie gli bisbigliava qualcosa. Indiani, pachistani, congolesi, sudamericani tutti, davvero tutti in giro per le vie della piccola cittadina tra le montagne dove sono nato e ci sto proprio bene e ne sono proprio contento.

Adoro quell'aspetto della globalizzazione che shakera il mondo, the languages, as culturas, ancora una volta al di sopra di quello che ne pensano i singoli. Bene.

venerdì 13 novembre 2009

Niente ispirazione. Una cassa di contrabbasso a cui mancano le corde, come un qualcosa fatto per uno scopo ed ormai inadatto a portarlo a termine. Vieni qui a leggere la frase del giorno e poi vola via, tu, la frase ed il giorno interno, e così la frase del giorno dopo. Un blog non è lo strumento adatto di comunicazione, se ciò che si vuole comunicare necessita di un rapporto tra esseri umani. Scalpito, ci rifletto ma scalpito. Immagini. Molti uomini e donne hanno bisogno di immagini. I giorni in cui ho ricevuto qui maggiori visite sono stati quelli delle foto. Le foto piacciono, la realtà visiva acchiappa, ma la scrittura e le lettere...sicuramente meno. Ma io non sono un fotografo!

?

Beccatevi tutti un altro punto di domanda, ecco cosa!
Posso arrabbiarmi con "non so chi"? Posso essere arrabbiato con te?

martedì 10 novembre 2009

Ventuno sillabe, tre settenari

Immobile il tempo
infinito lo spazio
vuota muta la mente.
Chartres, con i suoi ottocento anni di storia e pietra, di donne e uomini che ne hanno calpestato i pavimenti, che hanno pregato e cercato un contatto con il divino proprio in quel luogo.

Chartres dove l'uomo ha voluto innalzare un tempio forte di una conoscenza che supera il passato, cresce come simbolo di un anelito e sfrutta le spinte della terra per volare su, verso il cielo.

Chartres come luogo dove condividere una esperienza con alcune delle persone a me più vicine in questa vita, come percorso condiviso verso qualcosa di immane.

Chartres come un Tempo Perfetto concluso.

lunedì 2 novembre 2009

Addio per un continente

Dolce rimembranza
di luoghi terrosi,
vergine arsura senza nome
dentro me muto riecheggia
il crepitio silenzioso
dei tuoi neri passi.

In un pianto senz'anima
di lacrime infrante
rincorro ancora il mio anelito
di pellegrino mai stanco.

Addio baci di sole
che colmaste il mio cielo.
Addio cuore scuro
che rubasti i miei sogni.

Abbandono il tuo grido
di via e morte e uomini.
Ora mi fermo.
Rimango.
Addio Africa mia.