venerdì 30 novembre 2007

Cuore munito d'artigli.
Sempre affamato, ansioso, anelante, squassato, caotico, emozionato.
Un rapace senza becco,
sei diventato.

Il mio oceano mai trova pace, mai calma.
ma onde sopra onde logorano la pietra,
trasformando ogni certezza in morbida sabbia
trasformando ogni serenintà in picchi d'umore.

Vorrei avere ali da gabbiano,
per volare oltre, la dolce
esistenza naufraga,
che pure m'appartiene.

giovedì 29 novembre 2007

Primavera dei miei occhi
che vai per il mondo
scivolando petali di cromo
sulle mute essenze.

Insicuro punto d'esistenza
che incerta mi vivi accanto:
un danzare d'intenzioni
vibra nel tuo midollo.
Come si può, prendere le proprie emozioni, il proprio cuore e spalmarlo sulle persone intorno, per necessità. Forse sarebbe bene tenerlo per se, conservarlo senza mettersi in gioco, godere della sicurezza della solitudine, barricarsi dentro se stessi, per spegnere i propri fuochi in silenzio. No, non bisogna essere vigliacchi. Freddo, comunque, sangue rosso e zuccherato a scaldare le budella. Con una punta di cannella.

mercoledì 28 novembre 2007

Ridere, ridere a crepapelle. Come ai tempi andati, in Marocco, lontano da questa strana realtà. Per un momento soltanto, dimentico di tutto, solo per ridere felici, ancora una poco. In compagnia.

lunedì 26 novembre 2007

Avanti, buffone!
Salta canta balla
ed ora, intrattieni,
scuscita il riso.

Del tuo vivere, a noi
interessan le maschere,
la superficie giocosa
il leggero apparire.

Non offrirci il tedio
degli strati profondi
del tuo animo grigio.
Non offendere gli ospiti
con i tuoi baratri,
le tue sofferenze.

Avanti buffone,
salta balla canta,
agita il cappello,
avrai una nocciolina.

Per questo t'amiamo,
per ciò che non sei.
Le note fastidiose di un romanticismo sempliciotto mi ronzano in testa, dal piano di sotto. Uno smelenso senso di sentimenti già visti permea l'aria. Ogni persona cerca un compagno della sua statura, nessuno condivide volentieri la sua essenza con coloro i quali non sono capaci di comprenderla e apprezzarla. Tutti puntano in alto: ma cosa accade se ci si trova sulla cima del monte, dove gli spazi sono stretti e le persone, poche?

Andrò a dormire con la canzone del sole o, finalmente, avrò pace?

domenica 25 novembre 2007

Terracotta

Anime fragili s'incrinano,
scricchiolano un dolore,
cantano l'ultima nota
rotta.

Schegge, cocci d'esistenza
schizzano lontani:
viscose fuoriescono,
dense di storia e significato,
l' emozioni passate,
le ragioni d'una follia.

venerdì 23 novembre 2007

Mutazione

Palpebre d'ombretto
labbra di porpora vellutate
ciglia lunghe rimmel
l'armonia d' un volto - truccato.

Eppure è imbruttito
il tuo risveglio al mattino.
Una vertigine di prospettiva
t'avvolge - travolge.

Addosso, un muso s'allunga
di narici enormi pulsanti,
sull'oscena mandibola
s'adagia una lingua bluastra,
si gonfiano gli occhi,
sporgendo dal pelo marrone,
svettano in alto
un incubo d'orecchie puntute.

Con un ghigno mostruoso
da cavallo impazzito,
nitrisci -
sguaiata e sbavante.

giovedì 22 novembre 2007

Perfettamente sbagliati,
di poco soltanto:
grumo d'intenzioni inespresse,
sfoggio d'offese acuminate,
strascinio di vite normali.

Dicotomiche trottole di spirito e sangue.
Una donna bellissima, mora, pelle scura ed occhi grandi, gioca a scacchi di fronte a me, in intimo bianco. Legge poesie di Garcia Lorca, tra una mossa e l'altra. Manco a chiederlo, apre con il gambetto di donna.

Questa dipinto è la pulsione ultima, lo stimolo logicosessualemotivo, un mistico connubio di qualità sempre scisse. Tutto è logico, poetico ed erotico. E l'uomo, l'uomo gioca a pingpong su un tavolo triangolare.

mercoledì 21 novembre 2007

Dio...mmm...oggi non ho fatto nulla, ho solo portato fuori il mio...mmm...cane.

Chi potrei offendere, nel portare Stella a passeggio?

martedì 20 novembre 2007

Cerca, prova,
riprova,
ancora un poco.
Fruga, fruga ovunque,
volgi gli occhi all'interno
e
non arrenderti.

lunedì 19 novembre 2007

Acasaamicigiocanoascacchi,mentrealtrisuonanochitarreclassicheedacustiche.Tuttoèfusoassieme,unbicchieredivinoedunamaretto,unpezzodicioccolataamara.

Ma poi gli amici lasciano quest'isola, ed io, invece, sono ancora qui. Il vino è finito, la musica riposa nella notte.

domenica 18 novembre 2007

Partigiana


Cosa vuoi uomo? Dimmi.
Taci.
Hai fede?
Fai cenno con la testa.
Posso, nella disgrazia, afferrare un fragile filo d'erba?

Chi ti a dato questo dono? Parla.
La natura? La ami?
Osserva.
Ormai lontane sono le nuvole dal tuo sguardo trasognante,
chini su se stessi sussurrano gli alberi del tuo accompagnamento,
più saggia è la pietra del tuo silenzio prudente.

Hai paura del chiasso?
Dormi in pace?
Mi senti?
Racconta compagno.



(Poesia di A.J. adattata in italiano)

venerdì 16 novembre 2007

No davvero, dall'oggi non potevo chiedere di meglio. Non potevo chiedere altri sorrisi est-europei che zampettano in mia direzione con una lampada rotta in braccio, non potevo chiedere un cielo più terso, scarpette migliori per arrampicare, maggiore divertimento durante le applicazioni di kungfu.

E vi sono ancora dei minuti, e dei secondi, perfino. Metereopatia? Meteopatia? Eliofilia? O semplicemente buonumore?

mercoledì 14 novembre 2007

Ossidiana in parole!
Come pietra muta dischiudi afona le labbra:
una spirale di silenzio
risucchia dentro l'universo.

Tu, buco nero spugnoso
esprimi
soltanto
distacco.

Ed ora io anche sono isola
e soffro e non comunico e provo
e tendo le braccia: ma, verso il vuoto.
Tutto è remoto.

martedì 13 novembre 2007

Vuoto.

D'accapo. Ancora vuoto.

Riprovo. Ancora nulla.

Ancora un normale esistere strascinato tra persone normali, disinteressate come io di loro. Inverno che cala sulle persone, presentimenti di freddo che allontanano i sorrisi, che mi rendono sempre più gelido.

Diventerò ghiaccio?

lunedì 12 novembre 2007

No grazie, per oggi niente separazione degli emisferi celebrali. Per ora si rimane vivi, anche con un malino bastardo dentro il corpo. Non si sta poi male, con un malino dentro l'intestino. Si vedono e sentono persone, si scorgono sguardi e su di quelli si concentrano tutte le emozioni possibili, per non sentirsi asciutti, per non sentirsi come dei sassi nel deserto. Soli, e senza pensieri.

Nemmeno nel deserto di Sonora - U.S.A.

domenica 11 novembre 2007

Euforia...euforia senza titolo. A volte mi sento così triste da voler sprofondare, altre enormemente euforico e pieno di vita. Buttare il proprio ego in rete, fonderlo con altre persone, il bisogno di compenetare altre esistenze forse. Forse.

Ieri ero molto stanco: vorrei vendicarmi su questo cervello ed i suoi sogni notturni: tema del sogno: la donna per cui ho abbandonato la mia donna; azione: suonava il concerto per piano numero 3 di Rachmaninov su una tastiera da pc, in una stanza piena di persone; risultato: io mi arrabbio con lei perchè non sopporto che sia così infida ed osi suonarmi uno dei miei pezzi preferiti poco lontano, solo per attirarmi per gioco; effetto: lei si intristisce e si imbarazza, mostra morbidezza, fa per andarsene, ma io la riprendo; sviluppi: ci coccoliamo su un divano, ma mentre fisicamente mi vuole bene a parole mi spiega quanto io non sia nulla per lei e quanto il mio innamoramento non abbia fatto altro che acuire i suoi sentimenti per un altro uomo.

In definitiva ci si sveglia con al'amaro di essere stati scaricati, anche in sogno, cervello bastardo. Soluzione: lobotomia.

Scriverò ancora su questo blog?

lunedì 5 novembre 2007

Lezioni noiose e parecchia fatica. Voglia di saltare a piè pari tutto l'autunno e l'inverno. Voglia di primavera e felicità. Ma non è ancora tempo. Punto, virgola, scrivo cancello e riscrivo, attacchi di dislessia mi addormentano sul banco. I conflitti ambientali in kenya si sovrappongono ai miei stati d'animo indifferenti. Persone fuggono da quest'aula.