sabato 28 febbraio 2009

Una volta lessi un cartello appeso al muro di un ufficio. Diceva: "il facile è reso difficile dall'inutile". Ciò si può applicare, in primo luogo, alla vita.

giovedì 26 febbraio 2009

Eccomi. Divento un diverso. Mettimi su una sedia a rotelle, fai si che il mio corpo tremi scomposto, toglimi l'armonia. Toglimi le mie fortune. Mi trasformo. Sono negro, sono ebreo, sono marocchino. Sono sfigato e poco sociale, timido ed introverso, brutto. Non ho lavoro. Sono un emarginato beone.

Rimarrei me stesso? Vivrei la vita come una partita a poker? Dove sarebbero gli occhi delle dame intorno? Starei bene, avrei la possibilità di trovare l'equilibrio? Rido a crepapelle dell'apparenza con cui mi ricopro, rido della mia estrema superficialità, della mia vanità.

Vai cercando qua, vai cercando là,
ma quando la morte ti coglierà
che ti resterà delle tue voglie?
Vanità di vanità.
Sei felice, sei, dei pensieri tuoi,
godendo solo d'argento e d'oro,
alla fine che ti resterà?
Vanità di vanità.

Vai cercando qua, vai cercando là,
seguendo sempre felicità,
sano, allegro e senza affanni...
Vanità di vanità.

Se ora guardi allo specchio il tuo volto sereno
non immagini certo quel che un giorno sarà della tua vanità.

- Angelo Branduardi -

mercoledì 25 febbraio 2009

Ero per te una pagina
dipinta di fiabe africane,
un elefante burlone 
vestito d'arcobaleno.

Il tuo viso screpolato
lentiggini d'accento francese 
gonfio come nubi oceaniche
ora è rigato di sale marino.

Nel tuo sguardo distante
rivedo i campi di grano
che celi ora ai miei occhi,
dietro alle porte dell' abbandono.

Adieu.

martedì 24 febbraio 2009

Così, me ne sto. Tra presente e futuro. Mi cibo di ciò che non ho ancora vissuto per vivere sensatamente il presente. Non si tratta di aspettativa, bensì attendo il momento di fare due passi verso me stesso, altri due.

In poche parole: studio.

domenica 22 febbraio 2009

Nessuno può essere speciale fino a quando non decide di esserlo. Tutte le persone speciali che io conosco, sono tali perchè hanno deciso di diventarlo. Facendosi il culo.

Keep it in mind.
Rivedere amici di vecchia data significa rivedere persone per cui si prova un grande affetto e, assieme, persone per cui si prova una grande indifferenza. Entrambe le tipologie si mischiano nel gruppo, confondono le carte.

Ho timore per le scelte rischiose che alcuni vogliono compiere, addirittura più rischiose della scalata dell'Anapurna. "Metti i tuoi sogni in un cassetto" "Sii prudente" "Sii ragionevole". E così il velo di Maya si fa più spesso. Mi auguro di non dover mai vedere i miei amici, un giorno, che ruotano intorno alla macina come Lucignolo trasformato in mulo. Io penso che il lavoro sia per i muli e lo penso anche se ne verrò a patti, forse, un giorno. Noto un sorrisino ironico sulle tue labbra...

La roccia è dura e non deve farsi scalfire dalla sofferenza. Ma dentro tale roccia bisogna cercare di coltivare un campo di bocciuoli di rosa, poiché non si può fare dono di un sasso. Gli uomini non sono fatti per strisciare ai tuoi piedi, ma per amare. Don't lose the hope.

sabato 21 febbraio 2009

No dai, sul serio, venite o rimanete? Su quante dita posso contare i miei compagni di viaggio? Quasi sempre sono partito...solo. Chi di voi, dentro di se, ha il coraggio di sbi-lanciarsi?

giovedì 19 febbraio 2009

Nel tempio di Ishtar, nella città di Mari, 4500 anni fa se ne stava una statuetta raffigurante un uomo con gli occhi spalancati sul mondo, una barba lunga curata in modo raffinato e le mani conserte giunte sul cuore. Mi domando perché uno scultore sumero avesse deciso di estrarre dalla pietra un tale segreto sull'uomo. Il non sapere mi spinge alla ricerca.

Mi domando che cosa significhi civiltà, mi domando, guardando in profondità in due occhi di pietra, quanti passi avanti o indietro siano stati fatti negli ultimi cinque millenni. Avanti o indietro? Non lo so. Me lo domando.

Mi chiedo anche che cosa potesse pensare dell'universo, della terra e dell'uomo un essere umano vissuto cinquemila anni fa e con una sensibilità tanto evoluta da curare la propria barba come quella di questa statua. Mi chiedo quanta strada dovrò fare per raggiungere quella visione, mi chiedo:


Esiste una visione dell'Esistenza che accomuna tutti gli esseri di tutte le epoche? Potrò abbandonare il relativismo che oggi sembra la soluzione meno invasiva e dogmatica? Quanto dovrò sudare per giungere, in questo senso, in qualche luogo? E voi che fate, venite con me o rimanete?
Franco alla fine se ne esce nella sua berlina grigia, che lo attendeva con il motore già acceso. Mi passa vicino, lo guardo dentro al finestrino. Mi ha regalato emozioni profonde, mi ha regalato alcune tra le mie canzoni preferite. Non me le aspettavo ed eccole lì, ed eccomi in piedi stupito, quando ritorna per "la prospettiva nevsky". Mentre canta "l'ombra della luce" si toglie gli occhiali, il canto si fa più interno e coinvolgente. Vicino a me l'uomo che scrisse alcuni versi di "e ti vengo a cercare" in un bagno del secondo piano di mesiano, applaude.

Indimenticabile.

mercoledì 18 febbraio 2009

La voce elegante di Battiato mi accompagna durante questa giornata, prima del nostro incontro di questa sera. Sono emozionato. Chissà cosa pensavi, quando per le prime volte ascoltavo le sue canzoni con il bellini che faceva l'imitazione degli uccelli e dei treni di tozeur. Mi ricordo di quella stanza.

Ogni momento ha il suo passato ed il suo futuro. Dire se oggi è il futuro di ieri o se ieri è il passato di oggi, questo non saprei.

martedì 17 febbraio 2009

Per quattro giorni la montagna è stata la mia casa, la neve il mio rifugio. Sono stato bene con le persone che hanno condiviso con me quei momenti e sono grato a tutte loro. Ora si ricomincia a fare sul serio con lo studio, verso la fine.

Sento profumo d'Africa.

sabato 14 febbraio 2009

Spero, almeno, che tu abbia capito.

No?

venerdì 13 febbraio 2009

Empty bodies,
like caves with no fire.
Lost souls,
ghosts in shells
too wide to fit in.

Mentre camminavi,
in quel rumore
di tacchi inutili,
per strada
hai smarrito il tuo corpo.

I just saw your spirit
evaporate in the gloom.

Is a shame.
Non ti seguirò.
E' davvero semplice riconoscere la debolezza negli altri. Meno, riconoscerla in se stessi. Scoprirsi, anche solo per un minutino, vigliacchi, è soprattutto difficile. Difficile dire "io sono un vigliacco". Parola strana, tra l'altro. Ma è bene ammetterlo a se stessi, forse ancor meglio ammetterlo agli altri.

Ho scoperto che non è quello che diciamo che fa la nostra persona, ma è quello che evitiamo di dire per cercare la via di minor resistenza. Scuoto il capo quando noto questa tendenza negli altri, ma rido, adesso, di me stesso e della mia presunzione.

Meglio così. Pubblica ammenda, per non scrivere solamente ciò che c'è di bello ed appariscente.

mercoledì 11 febbraio 2009

"No! Provare no! Fare o non fare. Non c'è provare!"

- Yoda -
Ascolto dopo molto tempo un vecchio disco, vecchio nella misura in cui lo ascoltavo in un'altra vita, al liceo, quando non ero che un vago inizio di me stesso. I violini suonano nel vento e mi portano lontano, verso orizzonti di tenero ricordo, di gioia legata ad un passato che non è più, ma che è stato. Sono felice di ciò che sono, al pari sono felice di ciò che sono stato e di ciò che sarò.

La vita stessa è un haiku, una poesia breve ed incomprensibile, meravigliosa e affascinante. Non va spiegata, non va compresa. E' un'onda che prende e ti porta lontano, poi scompare e tu l'abbandoni. E' pura magia, perfetta. Perfetta in tutte le sue sfaccettature. Un battito d'ali di farfalla, un universo che nasce e muore nel giro di un solo istante, un solo battito del cuore del mondo.

Mi sciolgo in essa,
miele in una tazza tè.

lunedì 9 febbraio 2009

Surjanamaskar all'aperto, i raggi del vero sole dentro al triangolo, il tepore che pre-annuncia la primavera che verrà. Dolci soprese mattutine, come un regalo inaspettato. Ora sorge il pomeriggio.
Nella fucina del tuo spirito
sorda percuote la vita,
mazza di dolore rovente.

Stridon e gridan scintille
urlopensieri metallici,
l'emotivo d'odio incendiato.

Gelida tempra, svapora
la rabbia bollente passata,
rimane una lama affilata.

Plasma, ignaro Efesto,
inconsapevole fabbro
d'imperituri destini,
l'egida della tua salvezza,
leggeri sandali alati
per i tuoi nuovi mattini.

domenica 8 febbraio 2009

O guerreiro sabe que nenhum homem é uma ilha, isolada no meio do oceano. Sabe que não pode lutar sozinho; seja qual for o seu plano, sempre depende de outras pessoas. Precisa discutir sua estratégia, pedir ajuda, e - nos momentos de descanso - ter alguém para contar histórias de combate ao redor da fogueira. Mas ele não deixa que as pessoas confundam sua camaradagem com insegurança. Ele e transparente em suas ações, e secreto nos seus planos. Um guerreiro da luz dança com seus companheiros, mas não transfere para ninguém a responsabilidade de seus passos.

- Paulo Coelho -

sabato 7 febbraio 2009

Non è da me che promana la Luce.

Silenzio: mi svesto.
Dissolve la materia
del mio corpo trino.

Suono di cimbali.
Qui ed Ora,
il Logos riemerge.

S'apre vibrando nel buio
l'involucro del Cuore:
esplode una stella bambina.
Fiddler Jones

The earth keeps some vibration going
There in your heart, and that is you.
And if the people find you can fiddle,
Why, fiddle you must, for all your life.
What do you see, a harvest of clover?
Or a meadow to walk through to the river?
The wind's in the corn; you rub your hands
For beeves hereafter ready for market;
Or else you hear the rustle of skirts.
Like the girls when dancing at Little Grove.
To Cooney Potter a pillar of dust
Or whirling leaves meant ruinous drouth;
They looked to me like Red-Head Sammy
Stepping it off, to Toor-a-Loor.
How could I till my forty acres
not to speak of getting more,
With a medley of horns, bassoons and piccolos
Stirred in my brain by crows and robins
And the creak of a wind-mill - only these?
And I never started to plow in my life
That some one did not stop in the road
And take me away to a dance or picnic.
I ended up with forty acres;
I ended up with a broken fiddle - 
And a broken laugh, and a thousand memories, 
And not a single regret.

- Edgard Lee Masters - 
Avvenne così, di punto in bianco, come schiacciando l'interruttore della luce: a tutti, in tutto il mondo, passò la voglia di scopare. In primis ognuno pensò fosse un problema personale. Molti provarono con la masturbazione, ma niente. Ognuno era almeno felice di vedere che anche i partner non erano troppo desiderosi di avere rapporti e le donne non dovettero inventare una nuova forma di meningite serale contagiosa e diffusissima. Gli uomini, vedendoselo un po' smortarello tra le gambe, diedero la colpa alle proprie compagne. Quelli che non avevano compagne notarono la differenza camminando per strada: niente più visioni seducenti ed erotiche in panetteria, niente pensieri di sesso selvaggio in luoghi improbabili con le sconosciute in coda al supermercato. In verità, anche quelli che avevano una compagna lo notarono per strada, ma diedero comunque la colpa alla propria lei. Tutti si convinsero, senza parlarne l'uno con l'altro, di avere un serio problema, e quindi ancor più cercarono la relazione capace di farli emozionare, di far ritrovare loro il piacere del sesso. Niente. I bordelli chiusero poco dopo, insieme agli studi televisivi. Le puttane sulle strade iniziarono a protestare ed indissero una giornata di lavoro gratuito per cercare di invogliare il cliente. Nessuno si presentò. Anche gli gigolo si ritrovarono in difficoltà: non sapevano che diavolo farsene di ore di palestra e massaggi, se questo non era sufficiente ad attirare il gentil sesso. Da parte sua il gentil sesso ormai se ne fregava e le donne iniziarono a pensare seriamente che l'apparenza non era poi fondamentale e che anche se erano brutte o grasse o fuori posto e non truccate, in fondo andava bene così. Era più comodo e si stava meglio.  Chiusero le palestre e molti ex-forzuti dal cervello minuscolo scoprirono una vera e genuina passione per gli scacchi. Mister muscolo 2008 divenne nel 2010 campione mondiale di scacchi ed in seguito alla vittoria al meglio di dodici partite, di cui sette vinte e due patte, rilasciò una intervista in cui esprimeva la gratitudine nei confronti del miracolo accaduto l'otto febbraio dell'anno precedente, quando perse la voglia di scopare. L'intervistatore ammutolì. Il microfono si allontanò per un attimo dalla bocca per poi riavvicinarsi ed ammettere: anch'io provo lo stesso, dal quello stesso giorno!

Fu la rivoluzione della castità. Tutti quelli che videro l'intervista corsero per strada, in tutte le lingue ammisero finalmente, si cavarono quel peso dallo stomaco, urlandolo a squarciagola: non mi interessa il sesso! Non ricordo più cosa sia! Tutti vollero esporsi a quel punto. Nacquero comitati, i giornali non parlavano d'altro. Vennero fatti degli studi sui maschi che ancora sostenevano di avere ottime prestazioni, ma su cento al mondo che se ne trovarono, si scoprì che ottantasei mentivano spudoratamente e gli altri quattordici soffrivano di una malattia di erezione continua detta "priapismo" e pregarono di essere curati al più presto. Vi furono delle donne che sostenevano a gran voce di aver ricevuto il dono prima del fatidico giorno del febbraio duemilaenove, ma tutte le altre ridacchiarono tra loro, ritornando per un poco al pettegolezzo.

Da quell'anno in poi la società e la cultura umana fiorirono, l'arte e l'anima furono le principali occupazioni di ogni uomo e donna, tutti ricercarono la propria vera passione e la trovarono. Gli interrogativi sulla vita erano all'ordine del giorno, soprattutto perché l'interesse alla filiazione era calato più che drasticamente e si temeva la fine della razza umana.

L'estinzione avvenne un secolo dopo, quando morirono, abbracciati, l'ultimo uomo e l'ultima donna. Subito dopo qualcuno riaccese l'interruttore, ma essendo tutti morti nessuno se ne accorse. I conigli, forti delle loro abitudini, erano ormai i padroni indisturbati del globo.

venerdì 6 febbraio 2009

L'amore fisico. L'amore fisico è una delle maggiori fortune delle nostre piccole vite. Mi chiedo perché se ne parli così poco. Tra uomini, almeno. Ecco i miei lettori finalmente con gli occhi incollati alla pagina. Molte persone, di ritorno dall'Africa, mi hanno riferito che dei miei racconti quello più brillante è stato il capitoletto monografico sulle avventure se(n)suali di Capitan Agi, sebbene in molti vedendone la foto ne siano rimasti delusi, donne soprattutto. Sorrido pensando alla semplicità con cui quell'uomo concepiva la vita ed i suoi rapporti. 

Mi rattrista invece la malizia, la pornografia, i ragazzotti che, come quelli della mia generazione e forse più, sono a casa ad ammazzarsi di seghe davanti allo schermo, invece di guardare i culi delle donne uscite da messa come in Amarcord. Ho pensato per tanti anni che la masturbazione fosse una cosa ottima ed ora penso sia più che altro una vera sfiga con cui convivere, perché fare l'amore è molto, ma molto meglio. Soprattutto farlo spesso, al punto che francamente di masturbarti non ti viene in mente.

L'orgasmo è una bella cosa, ma venire insieme alla persona amata è almeno un milione di volte meglio. Almeno, ma forse anche di più. Uno dei momenti più intensi della vita. Il pudore è una stronzata. Io temo, e lo dico dall'alto della mia scarsa esperienza, che molti giovani uomini e donne della mia età siano un po' impediti in fatto di sesso, in fatto di eccitarsi ed eccitare, in fatto di godere. Ed è un vero peccato accidenti. Secondo me se un uomo o una donna non provano piacere durante l'amore fisico è perché non hanno una buona intesa sessuale. E per piacere intendo parecchio piacere, chiaro e palese da entrambe le parti, che si veda. Se non c'è intesa è meglio iniziare a cercarla in giovane età, perché poi con gli anni mi sa che si inizia a pensare di aver raggiunto tutto il piacere raggiungibile e che il resto sia perversione o cose da evitare. Niente di più sbagliato.

Applichiamo un giudizio morale a ciò che non conosciamo, per stare tranquilli. Come la volpe e l'uva. Quando dico di temere che "molti siano impediti", lo dico per il fatto che degli amici e delle persone intorno poche parlano o palesano il loro benessere fisico. Perché?

Offrire e ricevere piacere è qualcosa di molto bello e delicato. Sempre. Il tempo aiuta solo se c'è curiosità ed armonia, dove ci sono convinzioni e pudore invece crea ulteriore impedimento. Se la vita non mi avesse dato la fortuna di sperimentare ciò di cui scrivo, la penserei come la pensavo. 

Ma la vita muta di forma ed è bene condividere ciò che può essere utile. Scrivo solamente per questo e per cantare la gioia dello star bene.

mercoledì 4 febbraio 2009

Senza più trattenere

Botton d'oro del mattino
schiudo le dita come petali.
Il vento accarezza le palme:
vedo frusciare lontano
ciò che non ho mai posseduto.

Sui sentieri di rughe sottili
si posa l'ambrosia del cielo,
una mosca di luce solletica
il lieve respiro della pelle
ch'accoglie un raggio di sole.

In su la terra baciata da stelle
crescono svelte vette di larici,
mutan due lacrime di rugiada
in trasparenti acque montane
al centro della mia mano aperta.

Sono ormai monti innevati
le carni ondulate all'intorno.
Stupito partecipo al nascere
d'un microcosmo primevo
d'una elegante letizia interiore.

Gli animali tutti ora popolano
il mio palmo finalmente disteso;
odo il bramire del cervo,
una lince dorata beve non vista
alla fonte della mia stessa visione. 

domenica 1 febbraio 2009

Vincere una partita ad un gioco in scatola è questione soprattutto di fortuna. Vincere i sentimenti negativi che derivano dalla sconfitta di una partita ad un gioco in scatola è questione di non-identificazione e lavoro su se stessi. Ho passato ore buone in tua compagnia e ti ringrazio.

Oggi ho riletto la parabola dei talenti. Anche per questo domani mattina mi sveglierò presto.