mercoledì 5 marzo 2008

Era questo silenzio quello che non volevo sentirmi addosso, quello dell'inutile incomprensione, quello della sofferenza gratuita quando si potrebbe soltanto stare bene, quello che mi fa voltare all'indietro, verso il passato e mi interroga su come sia possibile che dopo tanta esperienza sia possibile cadere nei tranelli più banali. Di questi dolori a metà, farei volentieri a meno. Sono impegnato a combattere contro demoni nella notte, contro ciclopi che scrutano la mia lanuginosa esperienza alla ricerca d'un difetto nascosto sotto il manto morbido del gregge. E quando di giorno vorrei solo riposare e gioire, per la fortuna che il mondo mi offre, mi sento come Ulisse costretto a bisticciare con Penelope. Depresso.

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