venerdì 25 aprile 2008

Certi discorsi sull'amore, certe convinzioni, mi riportano indietro nel tempo, quando ancora avevo capito così poco e pensavo di avere i piedi tanto saldi da poter sfidare le emozioni come un naufrago nella tempesta. A coloro che si sentono saldi, auguro davvero di non vivere un evento che sradichi tutto quello che avevano costruito, che non prenda la fatica di anni e la rovesci come farebbe un fiume con una barchetta di carta: con noncuranza. Quando si infrangono, i sogni fanno ben più rumore di un'onda sulla battigia.

Rispolvero gli accordi della canzone dell'amore perduto e ristagno un po' in un dolore vecchio, che poco a poco è diminuito fino quasi a scomparire, ricoperto da strati geologici di altre gioie e di altre sofferenze. Colgo l'occasione per mandare un abbraccio ad una persona in particolare.

Al tempo stesso attendo che un'altra persona speciale ritorni tra le mie braccia e che faccia rinascere un sorriso su questo volto un po' amareggiato da emozioni e pensieri difficili di un venerdì pomeriggio.

Ascolterò qualche canzone malinconica.

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