giovedì 3 luglio 2008

Il lavoro notturno è un lavoro da puttane. Sono stato a fare il mio giretto fino alla residenza brennero, scendo dalla macchina ed una africana dal viso largo che mi coglie di sorpresa mi domanda se mi deve aspettare. "Sai, anch'io sto lavorando" mi è uscita naturale, mi è sembrata poi una rievocazione di quel "perchè io no?" di Amici Miei, all'incontrario. Via brennero, nella notte estiva è una vetrinetta - a volte nemmeno così attraente - di puttane in compagnia e di uomini soli, molti vecchiotti, che camminano solitari come se tornassero a casa proprio per di là. Tutta la tristezza è dalla parte di chi affitta un corpo e che passeggia solo per una via larga, alla ricerca di chissà quale soddisfazione dei sensi. Dall'altro lato ci sono storie orribili di sfruttamento, ma comunque, non tutta questa malinconia.

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