mercoledì 22 ottobre 2008

Ho fatto l'errore di mettermi davanti al teleschermo per una mezz'ora e dentro quel macchinario infernale giravano immagini di uomini e donne vuoti, come anfore piene di niente che si dibattevano, pesci fuori d'acqua in un mondo di emozioni stupide. Così mi sono messo qui al parlascrivi, in un rivoluzionario quanto vecchio atto di denuncia nei confronti della merda che il macchinario ci propina essere la vita umana.
Non è il sesso che ci tolgono, ma l'amore. Ed accade nel modo più subdolo: non abolendo l'amore per la pornografia, ma modificando poco a poco la percezione dell'amore, svuotandolo come un kiwi del suo significato, rosicchiato dall'interno. E' per questo che, quando scoprono di amarsi, i protagonisti non si abbracciano ma si pomiciano e si gettano per terra, lei già con le gambe larghe e lui con pretese di uscire soddisfatto. Lo sapete anche voi, non è vero? Lo sapete? Io dico che non siete così stupidi da non saperlo.
E mi piace, godo nel notare come questo sia il finale d'amore, che eleva i protagonisti al di sopra delle loro vite piatte e vuote iniziali. Così dobbiamo essere anche noi, elevarci dalle nostre vite piatte ed "amarci", preferibilmente sui tetti, che sia inverno o estate.

E avessi almeno un Socing da additare, ed invece niente. Il nemico rimane nell'ombra.

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