giovedì 30 ottobre 2008

la sveglia suona alle sette in punto. titiditiii titiditii apro gli occhi e subito li richiudo...molteplici pensieri si affollano nella mia mente come persone in coda per un biglietto alla stazione. si spingono e si confondono. chiudo gli occhi. riapro gli occhi e guardo l'orologio...ore otto e quindici secondi, dovevo essere al lavoro qualche istante fa. wake up. mi serve un paio di calzoni, di calzini, che felpa metto? calda, comoda, faccio lo zaino, sento voci in cucina: esco dalla stanza. Luciano fuma una sigaretta mentre si prepara un tè, è più sveglio del solito stamane. ci salutiamo. cric crac sento dei rumori dietro in corridoio, mi volto di scatto ed una donna di circa cinquant'anni mi sorride e dice "salve" "salve?" boh, rispondo incerto. è in camera di aldo. rincorro luciano in camera sua, oltre il salotto. "luciano ma chi è quella signora?" "pulisce la camera di aldo" "ma dovaldo" "aldo è andato via la settimana scorsa, ha avuto problemi con il permesso di soggiorno ed è dovuto tornare in albania". non me ne sono accorto, ci rimango male. non l'ho salutato, lui era sempre chiuso in camera oppure dalla sua ragazza a bolzano. che farà in albania adesso? strano strano strano e dietro quella signora pulisce la stanza che non avevo mai visto, la stanza spoglia che era di aldo che è tornato in albania. uffa. scendo le scale e fuori il sole squarcia brillante il cielo mattutino dopo la pioggia di ieri. ci sono nuvole pesantissime in cielo, grandi come navi da crociera e gonfie come mongolfiere. il bondone illuminato si riempe dei colori dell'autunno. accidenti. tira un vento forte ed antipatico. mi rinchiudo nel cappuccio. dovevo essere al lavoro quindici minuti fa e aldo è in albania ed è una bella giornata dopo la pioggia. dovrei scrivere di tutto questo, dovrei farlo.

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