lunedì 6 ottobre 2008

Ordine sordo e muto

Debole come un uomo
tu mi chiami, ebreo.
Vago per il mondo e sogno
realtà e persone usuali.

Come combattere i demoni
come esistere e sorridere
se distante è la mia terra
se muoiono i miei fratelli
se il mondo non ha cieli
per le albe dei miei risvegli.

Le mie braccia di carne
muteranno in arti d'acciaio
e cuori e sorrisi ed affetti
cingerò tra braccia di pietra.

Lacrime fredde di ghiaccio
induriranno i volti giovani
e cieco fuori e dentro
difenderò l'uguale, ucciderò il diverso.

Mai più schegge d'odio
feriranno i tralci della vite:
sarò ordine sordo e muto, generoso
restituirò il mio dolore.

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