lunedì 13 ottobre 2008

Poesia giocosa in quasi esametri e rima per il mio primo
maestro di arte marziale che stamane incontrai per la strada

Vecchio e stanco maestro bacucco
mezzo tigre e mezzo ciucco,
ingrigisci come il cane malmesso
che da sempre ti porti appresso.

Venerabile uomo di spada
che ormai solo la nebbia dirada,
del samurai mimi le azioni
ostinato nelle tue fissazioni.

Si maschera di grandi parole
l'equilibrio incerto di buio e sole,
sotto il tappeto sempre nascondi
la realtà che da tempo confondi.

Tenero è il ricordo che porto
nel grembo del passato ormai morto,
t'osservo con occhi gonfi d'affetto
mentre critichi un mio qualche difetto.

Ed auguro al tuo piccolo cuore
quando traspare tua debolezza
la gioia d'un uomo senza rancore
l'attimo in cui, cadrà la certezza.

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