mercoledì 24 giugno 2009

Sonetto per una madre africana

In su la terra bruciata del volto
si è scoperto un campo di neve
trenta e più grani bianchi di riso
diademi di chiaro, gioie d'avorio.

Smalto di sole ed occhi di carta
come due foglie di seta sul viso
distese sugli zigomi camusi
dei tuoi diciott'anni di madre.

Svesti ora un seno avvizzito
un capezzolo ormai masticato
dal grande mistero di cinque figli.

Ed un tessuto bagnato di latte
ti riporta all'umano splendore
della ruota di vita africana.

1 commento:

Paolo ha detto...

" Le notti e gli oceani ci dividono,
le modifiche secolari,
non meno il sangue, i climi, gli imperi;
ma qualcosa indecifrabilmente ci unisce,
l'amore misterioso delle parole, questo commercio nobile di suoni e simboli. "

Jorge Luis Borges


Epa! Epa! Epa!