venerdì 25 dicembre 2009

Chinare il capo.
Fare parte del sistema.
Entrare a far parte della società condivisa.
Cercare sicurezza, trovare un reddito.
Agire come altri hanno agito nel passato.
Non prendermi il tempo per me stesso.
Cercare un lavoro.
Mettere a "frutto" quello che ho studiato.
Essere ragionevole.
Produrre.
Essere realizzato.
Diventare importante.
Avere potere.
Essere qualcuno.
Fare parte del sistema.
Fare parte del sistema.
Fare parte del sistema.

Sorridendo raccolgo indizi su come il grande Velo di Maya pretenda di inspessirsi davanti ai miei occhi appena ne sollevo uno strato, come la crosta solida che si forma su di una ferita dopo averne scalfito una piccola superficie. Tutti coloro che sono all'interno mi indicano la strada per raggiungerli in un luogo dove non voglio essere, e l'insistenza globale, la forza totale di mille microscopiche attrazioni, è tale da trascinarmi nella direzione errata per interi giorni, per spaventarmi, per annebbiare la mia mente ed accecare la mia vita. Tutti coloro che hanno accettato il compromesso lo consigliano come il male minore. Giudicano come una bizza il mio apparente "non voler fare". Chiamano vizio quello che è pregio.

Chiedo scusa. A tutto questo io dico no. Potete starmi vicino, se lo desiderate. Io ne sarei felice. Ma non potete portami dove non posso andare. Non v'è giudizio da parte mia, non v'è leggerezza, anzi vi è difficoltà ed accettazione di un peso, di un compito arduo. Io scelgo ancora di camminare a piedi scalzi sulla lama affilata dell'incertezza. Prima perderò tutto il resto, poi i miei sogni.

Prima perderò tutto il resto, poi i sogni.
Prima perderò tutto il resto, poi i sogni.
Prima perderò tutto il resto, poi i sogni.

Sarò un sognatore?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. - Italo Calvino - Le Città Invisibili

GiulioDelleStelle ha detto...

Grazie Anonimo, per questo consiglio notturno. Il Natale è già fuggito. Buonanotte.

Arianna ha detto...

Chi vola alto è sempre solo