domenica 30 marzo 2008

Venerdì, ad un anno esatto dai giorni forse più difficili della mia vita, quando il vecchio me stesso ed il nuovo hanno mosso guerra l'uno all'altro, ho incontrato entrambe le donne che hanno acuito e subito le mie sofferenze ed i miei cambiamenti. Ho scoperto la mia indifferenza per l'una e ammirazione per l'altra. Vi è stato un istante in cui ho pensato "se dio esiste, si prende gioco degli esseri umani". Ma ho dovuto attendere la sera per ritrovare il mio presente, giunto come un angelo a farmi visita sotto le sue forme consuete. Ho visto una gonna salire le scale senza camminare e tecniche shaolin ridotte alla lentezza del taiji.

E poi ho camminato sulla neve delle mie montagne, tra i faggi spogli ed i primi bucaneve bianchi e violetto. Ho goduto del profumo della tajine ai tempi del marocco, del vino buono, della pelle morbida.

Infine, insieme a Cayetano Delarua, ho amato Sierva Maria, l'ho corteggiata e baciata nelle tenebre di una cella d'un convento sudamericano. Ho accarezzato i suoi lunghi capelli color rame e li ho visti crescere, anche dopo la sua morte, dal cranio smagrito. Ventidue metri ed undici centimetri di poesia in prosa.

Nutro un immotivato ottimismo per le sorti del genere umano.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nella speranza di una "rivoluzione dell'essere" così tanto attesa...per quella parte di bene che ancora, nonostante tutto, esiste...