sabato 17 maggio 2008

Con la pioggia i padroni diventano pigri e di conseguenza i cani rimangono in casa. Senza cani, finalmente i conigli escono dalle loro tane, lungo il fiume. Giocano sotto la pioggia, nascosti da una nebbiolina fina che si adagia sulle sponde, prima a destra e poi a sinistra, cullata dal vento. Mettere il naso fuori dalla mia tana, anche solo per qualche minuto, mi ha fatto bene.

C'è una dignità antica nel cibarsi di una ciotola di riso in bianco. In questa dannata casa non esistono bacchette, ma è chiaro come la forchetta sia uno strumento poco adatto allo scopo, in questo caso. Mangiare riso bollito è una forma di astensione dal sapore, dalla ricchezza dei gusti. Mi ricorda i pasti frugali di luoghi lontani, della Cina. Anche altro, ma non lo so descrivere.

Anche senza quei ciuffi con cui mi diverto a giocare, non sarò triste. Inventerò nuovi giochi per i tuoi capelli, per quelle orecchie a sventola.

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