domenica 1 giugno 2008

Le parole sono uno strumento pericoloso. La dimensione mentale, soprattutto, porta a comporre frasi per lo scopo di argomentare le proprie teorie. Questo è l'aspetto che meno apprezzo delle parole: la capacità di esprimere concetti. E non è buffo usarle per esprimere proprio questo, concetto? Ancora di più mi infastidisce chi le usa solamente per argomentare: usare lo scrivere ed il parlare per il solo gusto di espandere il proprio ego, di imporsi e di porsi al di sopra.

Le parole, nella loro funzione più meravigliosa, sono strumento per esprimere i sentimenti, per esprimere le dimensioni profonde del proprio essere. Solo se usate per questo scopo raggiungono l'obiettivo, la comunicazione tra gli esseri umani. Per il resto, sono inconsistenti, frivole e destinate a perdersi. Non usarle per questo scopo significa avere un'arpa ed usarla come soprammobile.

2 commenti:

Giacomo ha detto...

Per citare un grande filosofo grecantico di cui non mi ricordo il nome "le parole sono la nostra capacità di ragionamento" nel senso che i pensieri componendosi di parole possono essere tanto più profondi ed articolati, riuscire ad essere tanto più coerenti razionali e geniali quanto più si conoscono le parole per esprimere quei concetti.

In effetti non potresti mai "pensare" concepire "l'idea" di una cosa, materiale o immateriale che sia, se non ne conosci il nome, o comunque ti sarebbe molto più difficile esprimerla. Pensa poi se l'ignoranza non si ferma ad una sola parola ma raggiunge un gruppo di parole...

Aggiungo, ritornando "in topic", che le grandi filosofie del mondo non si sarebbero potute espandere se non grazie alle parole e tutti i passi fatti dall'uomo su tutte le teorie del mondo, dalle scienze al resto, non avrebbero potuto iniziare se non con argomentazioni.
La teoria non sta in piedi se non argomentata. Chi meglio argomenta vince e convince, su questo non ci piove e non mi sembra un male ma la strada con cui la "verità" può vincere sulla "menzogna".

esempio: Argomentando come si deve si potrebbe distruggere tutte le bugie dei politicanti, non a caso se A è opposto a B e il problema può avere come soluzione o solo A o solo B è logico che non sta in piedi la politica odierna dove destra dice che è sicuramente A e la sinistra dice che è sicuramente B e sembrano vere entrambe. Argomentando con argomentazioni vere la verità può prevalere sulla menzogna, anche in questo caso, o per lo meno mi piace pensarlo.

Concludo:
Il problema odierno è la designificatizzazione della parola, o meglio, non so se il termine esista o se me lo sono inventato ma quello che intendo è:
Oggi le parole sono vuote, possono avere significati multipli, ambigui e la stessa frase può essere interpretata in mille modi diversi.
(gli avvocati ci campano su questa cosa ma a pensarci bene è tragica)
Infatti se le parole perdono il loro significato si perde la capacità di esprimersi, si perde la comunicazione a favore della confusione e del dubbio.

Penso sia uno dei mali grossi del mondo moderno, troppe parole vuote, poca sostanza, troppi sensi per una frase, poca chiarezza e trasparenza.

Pensaci...

GiulioDelleStelle ha detto...

Eheh, mio carissimo amico, se ti rispondessi qui, non farei altro che ammettere di avere torto! Come dicevano i latini "verba volant" e senza quel volo non sarò mai capace di spiegarti ciò che ne penso...anche per questo così raramente rispondo ai commenti.
A voce, magari stasera, ne parliamo!