mercoledì 4 giugno 2008

Quella odierna è una giornata ruvida, in cui gli attriti sono più evidenti, le difficoltà nell'atto di scivolare tranquilli negli impegni quotidiani sembrano più esplicite. Il fiume è in piena, ed il suo aspetto è mutato. Non scorre placido, ma porta con se rami e tronchi, due palloni da calcio, terra strappata agli argini e al letto. Intorno al mio viaggio estivo ho costruito oggi l'ennesima armatura di siringhe e pastiglie, il virus della febbre gialla circola indisturbato nel mio organismo. Lo sento chiaramente, mentre cerca di fiaccarmi, prima della sua sconfitta definitiva presente e futura. Le persone intorno a volte offendono la realtà nell'universo, lo fanno mostrando antipatia e cattiveria nei confronti di altri esseri come loro, lo fanno perpetrando il loro attaccamento alle cose terrene, agli oggetti, lo fanno inconsapevolmente senza cercare di migliorare. Ringrazio invece coloro che, oltre ad essere esseri umani, si comportano come tali, rendendo questo angolo di mondo migliore. Sto partendo per un luogo dove le persone scavano un buco in terra di circa due metri di profondità e lo riempiono con le proprie feci nel tempo, inquinando la falda cinquanta centimetri più in basso, e qui devo sentirmi in errore se non butto l'umido nel fine settimana. Sono prospettive troppo differenti per convivere, ma so già cosa deve rimanere e cosa morire, in me. Le persone sono deboli. Io cerco di essere forte, ma non è detto che ci riesca.

1 commento:

Ramon Gutierrez ha detto...

Ma ogni persona ha le sue piccole manie come ogni popolo ha i suoi buffi costumi e in fondo è un comportamento simpatico cercare di venirsi incontro oliando un po' le ruvidezze della convivenza. Pensa poi a quanta pazienza debba portare quotidianamente un maniaco ordinato che vive con un maniaco disordinato, quando persino la termodinamica è con quest'ultimo! E' il disordinato in posizione di forza, quello più tenuto a fare qualche sforzetto in più!