lunedì 9 giugno 2008

Sono riuscito a sopravvivere a questa prima notte di lavoro della mia vita. Ho giocato a scacchi dalle 23 alle una del mattino, poi ho fatto due chiacchiere. Alla mezza sono partito per il giro delle residenze: pioggia, non trovavo le chiavi dell'auto, le residenze universitarie. Alle due e mezza stavo cercando di forzare il cancelletto di una casa privata di Povo, convinto che fosse il caseggiato dell'Opera Universitaria di Sprè. Un cane abbaiava in lontananza. Ritorno alle tre e mezza, poi solo un sonno confuso su un divano scomodo, fino al mattino. Nel dormiveglia mi pare di aver salutato due persone che passavano. Tenevo la felpa sul viso per la luce.

Ancora dieci minuti e potrò andarmene a letto per davvero.

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