martedì 17 giugno 2008

Un grido aquilino di incredibile intensità permeò lo spazio vuoto: non accadde nulla, tutto l’universo continuò indifferente la sua vita. Non si udì rumore alcuno ma, ai remoti confini di quella dimensione, in luoghi che prendono nome di “Anello Esterno”, uno scattare di palpebre squamose rivelò la pupilla concava del serpente. Le orecchie, che nel lungo sonno giacquero assottigliate dietro alle corna ritorte, si drizzarono vigili, per meglio investigare la natura del suono che aveva provocato il risveglio; una vibrazione aveva rotto il Silenzio, come sarebbe potuto accadere per errore! Dalla terra la Compagna Leggendaria aveva emesso quell’ultimo verso ed il Dragone conobbe dentro di sé la certezza che da lì ad un anno solare sarebbe giunto il momento di fare ritorno al Pianeta. Ancora chiuso, ermeticamente sigillato per tempo incalcolabile, l’artiglio destro nascondeva il Dono delle Stelle. Lo mosse lentamente e con pacata sicurezza, ruotando il collo, fece scivolare quella polvere arcana lungo tutta la criniera smeralda. Ogni granello di tale alchemica sostanza aveva forma e colore differente: in quelle sfumature era celato il segreto della creazione. Quindi l’Animale-Dio cadde in uno stato di semicoscienza, intento a raccogliere dentro di sé la forza necessaria per il compito sovraumano che avrebbe portato a termine.

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