martedì 17 giugno 2008

Ieri un uomo è giunto nella mia casa e, nell'uscire, ha portato via un piccolo mobile dalla mia camera. Una piccola liberia di sua proprietà. Non che fosse un oggetto importante, tuttavia ora vi sono libri sparsi in giro, mazzi di carte abbandonati sulle mensole, fogli in terra. Allo stesso modo, la sera, la vita è entrata in casa mia, ma questa volta mi ha dato un mese di preavviso. Quando si vive un tratto della propria esistenza, anche breve, con un essere umano si da sempre per scontato che quella persona a cui ora teniamo ci sarà sempre. Invece non è così: i rapporti umani sono un susseguirsi di parentesi spaziotemporali ben definite. Parto io, torna un amico dal Giappone, un'altro vola in Canada, un'altra anima verso l'Africa e così via. Giocando a pingpong per il mondo, come atomi impazziti d'un gas troppo caldo. E quelli che per un anno sono stati punti di riferimento, magari d'un tratto diventano punti interrogativi ed infine puntini di sospensione. Bisogna fare attenzione, a questi eventi, ed al contempo non lasciarsi intristire poiché qui risiede uno dei misteri della vita. Vivere il presente e non dimenticare il passato.

अनिच्चाअनिच्चाअनिच्चा.

1 commento:

Giacomo ha detto...

Io mi intristisco, non demenzialmente ma il nodo in gola sale, soprattutto ho paura della nostalgia di amici e morosa...