sabato 4 ottobre 2008

Dopo aver parlato assieme di un Inchino allo sprofondamento del Triangolo Divino nel Triangolo della Materia, nella notte, un Ricercatore pose al suo compagno questo quesito: "Perché il Divino si è incarnato? Perché non è rimasto in se stesso, nella sua eterna perfezione?"

Il compagno assorto si accorse di aver scoperto una nuova Frontiera, per ora invalicabile. "Mi piacerebbe sentire le risposte di Platone, in merito, e di tutti i grandi che compresero l'esistenza di questo accadimento", pensò.

1 commento:

Anonimo ha detto...

" Il mondo degli "dei" è conquistato tramite la Conoscenza Realizzativa" ci rammenta un passo delle Upanishad.
I perchè sono due. Al primo è possibile rispondere.
Al secondo perchè, che contiene in sè il PERCHE' della Manifestazione, non è possibile dare una risposta tramite manas, la mente.
Infatti: ".... Quello, (che Forma non ha) non può essere compreso da coloro che pensano di conoscerlo, proprio perchè lo prendono per un oggetto di conoscenza, come avviene con un semplice dato del mondo esterno.
Quello, è compreso da Coloro che sanno di non poterlo conoscere perchè intuiscono che è il Soggetto Assoluto. (Al di là della Manifestazione)
Quello, non può mai divenire oggetto di conoscenza..." Kena Upanishad
Dunque non può essere conosciuto, in quanto è il Soggetto Assoluto (nè tantomeno le Sue Ragioni in merito alla Manifestazione...)ed il soggetto non può mai essere conosciuto, poichè se così fosse, ci insegnano i Veggenti di tutti i tempi, diventerebbe oggetto di conoscenza.
Tramite un Percorso di Ricerca è però possibile "accostarsi" alla Sua Natura: SAT (l'Essere), CIT (COSCIENZA), ANANDA (Beatitudine)...