venerdì 21 novembre 2008

Ieri, soltanto per una mezz'ora, la luce elettrica ha abbandonato Chaoen e nella notte sono finalmente diventato osservatore imparziale ed invisibile di questa terra. Niente venditori di hashish, niente venditori di tappeti o finti tuareg emigrati. Nessun invito insistente a bere un tè. Nell'ombra ci sediamo discreti appena fuori dalla porta di un bar, dove al lume delle candele gli uomini, incappucciati nelle loro jallabe, giocano ai dadi e fumano il kif sorseggiando un latte macchiato. Entrando un uomo ci guarda e dice "salam aleikum". Si, per una volta soltanto, il mio volto ed i miei abiti non fanno la differenza.

Poi ritorna la luce.

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