domenica 2 novembre 2008

Il giorno dei morti

Vecchio sdentato,
cervello da bambino!
Ansimavi cantando le ultime
dimentiche note fasciste,
biascicando allegro
teneri commenti osceni,
confondendo persone
care e sconosciute.

Con le tue preghiere anziane
bisbigliate affannose nella notte
con accanto la donna d'una vita
lontana nel letto vicino;
sognando avventure d'amore
hai lasciato la tua casa.

Così sei voluto partire
senza dar noia ad alcuno,
piano hai varcato il confine
sei partito in punta di piedi.

Dentro rimane il ricordo
mai vissuto e rubato
d'una foto ingiallita
d'uno sguardo fiero
appoggiato su baffi spinosi,
d'una gioventù così distante.

E queste lacrime in versi,
che suggerisci al mio cuore.

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