sabato 24 gennaio 2009

I mezzi concettuali a disposizione dell'uomo sono insufficienti per definire le risposte ai grandi interrogativi della vita. Ma, ancora peggiore di ciò, è il fatto che tali mezzi concettuali siano insufficienti e limitatissimi nel sondare gli interrogativi stessi. Non abbiamo strumenti mentali per capire la complessità del reale, la vastità dello spazio e del tempo ed anche quando la scienza ci concede di scoprire i numeri che ci separano dalle cose, ecco che cadiamo nuovamente, perché la nostra testolina è incapace di comprendere anche la grandezza di un numero. Abbiamo bisogno degli esempi. Come per i bambini. 

Se qualcuno mi dicesse che la stella più vicina a noi si trova a 40681440000000 chilometri di distanza, ebbene, mi darebbe parecchio fastidio. Già dire 4,3 anni luce è un numero più ragionevole, più concreto, come quattro mele, o quattro euro e  trenta centesimi. Le parole "anno luce" oltre che un'unità di misura sono un buon tentativo di farci sentire meglio. Ci rassicurano. Per andarci in macchina, con un ferrari che schizza a duecento all'ora nell'ignoto spazio profondo, ci vorrebbero appena 23220000 anni. Si, 23 milioni di anni. E niente autogrill per il panino con la cotoletta.

Nella costellazione del Sagittario c'è una stella con 4 anni luce di diametro. E nella nostra piccola galassia ci sono circa 200 miliardi di stelle. Altro numero fastidioso, con sti miliardi dentro. In un angolo di cielo grande come la luna, ci possono essere anche 250 mila galassie diverse. Moltiplicando circa 50000000000000000 stelle per ogni angolo di cielo della grandezza della luna.

Per la vastità del tempo non sono nemmeno capace di fare un discorso comparabile, trattandosi di qualcosa di ancora più sfuggevole. Sto parlando solamente delle dimensioni conosciute, quante potrebbero essere quelle ignote?

Scrivo tutto questo, solo per ricordarlo a me stesso e per ricordare a tutti noi che è impossibile conciliare questa realtà fisica semplice con la nostra vita. Non usciremmo tanto spesso a fare compere, se avessimo ben chiaro solo uno di questi due o tre numeri che ho scritto sopra. Ma i saldi sono i saldi e noi le compere le facciamo lo stesso.

Questa immensa vastità, profondissima e sconosciuta, questo abisso di vuoto e materia dev'essere un punto di partenza. Non si può prescindere da questo, se si vuole mantenere un minimo di onestà intellettuale. Tutto è, almeno concettualmente, sconosciuto.

3 commenti:

Giacomo ha detto...

mi oppongo, mi oppongo!
noi abbiamo gli strumenti per capire! se non capiamo è perchè non li sappiamo usare!

GiulioDelleStelle ha detto...

Abbiamo gli strumenti per capire, bene! Sono strumenti concettuali innanzitutto?

Ma hai ragione, anche la mente può essere affinata, sebbene dubito che riesca ad andare così oltre.

Come imparare ad usarli?

Giacomo ha detto...

bisogna chiedere al Guru.