sabato 23 maggio 2009

Le case dei poveri

Senza sforzo incede la vita,
il senso infine di risolve da sè.
Nascoste in un capriccio del vento
le risa squillanti dei poveri.

Raccolgo tra le voci di maggio
il sussurrio della trama del mondo,
come un timido esistere che sta
frammisto ai rumori di sempre.

Origlio le note del tempo:
s'ode soltanto il segreto
dell'arcano telaio del cielo.

Permea dal mare di nubi
un pianto di luce; piove
e nasce un canto di lamiere.

2 commenti:

Paolo ha detto...

Riesci a toccare, dentro.

GiulioDelleStelle ha detto...

Grazie Magister!