mercoledì 2 settembre 2009

Questa mattina mi sveglio con una considerazione amara, ho rispolverato alcuni cassetti e con essi alcuni ricordi. Mi rendo conto, una volta, di avere avuto alcuni amici o almeno persone a cui volevo un qualche tipo di bene, di cui ora non so più nulla.

E' come se foste emersi dalla massa degli sconosciuti per poi ritornarvici, per poi ritornare ad essere volti indefiniti tra i volti. Così, quando tra venti o trent'anni ci reincontreremo per strada, forse anche domani, i nostri cuori saranno l'uno per l'altro come due prugne secche ed invece di battere tossiranno, si spaventeranno, inventeranno falsi sorrisi e banali frasi di convenienza e forse entrambi o solo io, lo sapremo, che non v'è niente di più triste di quello che sta accadendo, ma che non ci si può fare niente, che è così. Mentiremo a noi stessi per salvare le nostre stupide scelte.

Tutto quello che sono, così diverso, così infinitamente più ricco e trasmutato di quello che ero, è proteso a non perdere persone buone lungo la strada, ma tuttavia non dipende solo da me. Io credo anche che alcuni di questi mi leggano qui, chissà che cazzo pensano, mentre leggono, questo io non lo so. Almeno, erano belle le foto dell'Africa? Perché questo è l'importante, le foto dell'Africa, le riflessioni sulla vita e la morte, mentre il rapporto vero tra le persone, quello è opzionale. In questo per me c'è solo amarezza, non ho ancora abbastanza barba ed arroganza per ammettere che non sia anche colpa mia.Vi voglio bene oggi soprattutto perché ci siamo smarriti.

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