Tuttavia se non si ha la fortuna in seguito di affilare la lama della propria volontà, l'eros rimane sopito, l'ordinario cerca di smorzarlo per inserirsi nell'unico mondo "visibile"; mentre in realtà è solamente la maledetta mente che ancora una volta castra sé stessa...da questa castrazione nasce tutto il novecento, tutta quella melancolia, come se l'oggetto del desiderio fosse ad un passo eppure invisibile, inebriante profumo d'amore e poi puf, nuovamente realtà di tutti i giorni. La volontà ci permette invece di procedere lungo il cammino e di acquistare quindi gli strumenti adatti per andare oltre e per oltre intendo non solo oltre all'ordinario, ma soprattutto oltre a quello che adesso è il mio limite; intendo tutto quello, quasi tutto, che esiste ed io non colgo.
Mancanza, desiderio di colmarla, volontà di agire, azione e progresso lungo il percorso. La ricerca è la meta, per parafrasare Dogen e renderlo digeribile ai "non addetti ai lavori". Chiudo con un aforisma della tradizione giapponese, rubato di recente dalle pagine di un libro...
Più grande il dubbio, più grande il Satori.
3 commenti:
dai voce a ciò che sento mio caro.
grazie, questo è un regalo.
Vorrei citarlo, posso?
:D
Eh...ti rubo i pensieri direttamente dalla capoccia io, tu prendi pure le mie parole!
In ogni caso Giac...in ciò che ho scritto ho omesso, volontariamente, un punto fondamentale, qualcosa che si innesta e che da vita alla volontà, all'azione ed al progresso; la linfa vitale lungo il percorso evolutivo.
Scrivi tu per me di questo :P
Ma Gìo Gìo sandissimo, che cari i my friend sadddhaka!
Bellissimo Post.
(Ciao Giacominooooo... chiamami ogni tanto!I miss you)
Philos
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