sabato 3 ottobre 2009

Il dubbio, la percezione dell'esistenza di una mancanza, del fatto che il reale non sia "tutto qui", è il primo diamante che l'uomo ordinario destinato a non essere tale può partorire. In questo primo momento il dubbio provoca sofferenza, poiché non vi è un moto verso il colmare questa mancanza, ma solo una constatazione dell'esistenza della stessa. Poi l'eros, nasce il desiderio, che è il miracolo, la miccia che innesca la possibilità di evoluzione. Desiderio di colmare quel vuoto. E' incredibile il fatto che il cosiddetto "vuoto esistenziale" sia percepito come pessimismo! Se c'è qualcosa di triste per davvero è proprio quell'atteggiamento di pieno, dove ogni cosa è perfettamente al suo posto e nulla scricchiola, tutto è coerente ancora prima di iniziare a guardare e quindi si rimane fermi, nell'ordinario. Il vuoto esistenziale è una benedizione e la percezione dell'esistenza di qualcosa "al di là" della siepe del Leopardi è il primo indizio dell'esistenza dell'Infinito.

Tuttavia se non si ha la fortuna in seguito di affilare la lama della propria volontà, l'eros rimane sopito, l'ordinario cerca di smorzarlo per inserirsi nell'unico mondo "visibile"; mentre in realtà è solamente la maledetta mente che ancora una volta castra sé stessa...da questa castrazione nasce tutto il novecento, tutta quella melancolia, come se l'oggetto del desiderio fosse ad un passo eppure invisibile, inebriante profumo d'amore e poi puf, nuovamente realtà di tutti i giorni. La volontà ci permette invece di procedere lungo il cammino e di acquistare quindi gli strumenti adatti per andare oltre e per oltre intendo non solo oltre all'ordinario, ma soprattutto oltre a quello che adesso è il mio limite; intendo tutto quello, quasi tutto, che esiste ed io non colgo.

Mancanza, desiderio di colmarla, volontà di agire, azione e progresso lungo il percorso. La ricerca è la meta, per parafrasare Dogen e renderlo digeribile ai "non addetti ai lavori". Chiudo con un aforisma della tradizione giapponese, rubato di recente dalle pagine di un libro...

Più grande il dubbio, più grande il Satori.

3 commenti:

Giacomo ha detto...

dai voce a ciò che sento mio caro.
grazie, questo è un regalo.
Vorrei citarlo, posso?
:D

GiulioDelleStelle ha detto...

Eh...ti rubo i pensieri direttamente dalla capoccia io, tu prendi pure le mie parole!

In ogni caso Giac...in ciò che ho scritto ho omesso, volontariamente, un punto fondamentale, qualcosa che si innesta e che da vita alla volontà, all'azione ed al progresso; la linfa vitale lungo il percorso evolutivo.

Scrivi tu per me di questo :P

Philos ha detto...

Ma Gìo Gìo sandissimo, che cari i my friend sadddhaka!

Bellissimo Post.

(Ciao Giacominooooo... chiamami ogni tanto!I miss you)

Philos