giovedì 31 gennaio 2008

L'allievo tornò alla realtà come dalle profondità dell'oceano, emerse da sensazioni sottili che permeavano tutto il suo corpo e rivide il bananio, la capanna, il tavolaccio su cui era solito pranzare e le sue gambe, ancora incrociate davanti a lui. Si alzò ancora immerso in pensieri confusi e si diresse verso il tavolo dove lo attendeva una ciotola di riso ormai freddo.

Si sedette su uno sgabello e rimase pochi secondi a contemplare la ciotola, infine formulò un pensiero: "Ogni chicco di riso è parte di questa ciotola ed allo stesso modo ogni anello è parte della catena. La parte ed il tutto si compenetrano vicendevolmente, necessitano l'una dell'esistenza dell'altro, in una unione indissolubile. L'insieme non può esistere, senza le sue parti."

Fu distratto da un brontolio famelico, proveniente dal suo stomaco.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciò che percepiamo come "parte", in realtà, è il "gioco della manifestazione" che altrimenti non avrebbe vita.
Siamo uniche ed irripetibili manifestazioni dell'Uno, soltanto che non lo "sappiamo" disse il Maestro.
Abbiamo "scelto" un lungo viaggio per "scoprire la Verità" voltando le spalle, al nostro Ritorno il nostro Viso Radiante sarà illuminato da quell'Unico SOLE!

Milarepa

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie