giovedì 1 gennaio 2009

Uno come la prima di trecentosessantacinque possibilità. Uno come l'inizio, come la prima ora del giorno in cui nulla è compiuto ma si intravedono indizi che a posteriori saranno preludio dei fatti della giornata.

Uno come la neve alta e bianchissima, come il cielo cristallino sopra i nostri spiriti, come le montagne lontane perse nella luce. Uno di luce, terra, cielo, aria fresca, di musica elegante per clavicembalo che riunisce e porta armonia.

Il primo passo è quello che definisce la scelta del sentiero, tutti gli altri saranno fondamentali per raggiungere la cima. Non c'è tempo da perdere.

3 commenti:

Giacomo ha detto...

Sento che mi toccherà contare oltre il cento solo per capire, oltre trecento solo per sorridere, oltre il mille solo per risorgere, ne ci sarà numero grande abbastanza per dimenticare o comprendere a fondo il senso di un passo costretto dal nonsenso.

Anonimo ha detto...

Così come il respiro (consapevole) è, già, là, dove vogliamo arrivare, il "qui ed ora" del Sadhaka, E', già, il SUO futuro.
Il passato è passato, dunque, il presente non esiste poichè vive in un perenne, rinnovato, futuro.
L'essere umano è stella fra gli astri con in grembo la Nostalgia del Ritorno.
I semi delle triplici azioni germogliano continuamente nella "terra di una vita", piantati da molte mani lungo le ere, affinchè possiamo esperire e Realizzare quell'Unico Principio.
In verità nel nontempo e nel non spazio si manifesta l'immenso Lila del Grande Sognatore...
Uno come il Passo che potrebbe costituire l'unica possibilità di una vita...

GiulioDelleStelle ha detto...

Chino il capo magister, in segno di ringraziamento per queste parole. Chino il capo in riverenza a questa Conoscenza.