venerdì 18 settembre 2009

Inno al Desiderio

A sciogliere gli inganni del mondo
una ad una sollevo le tue vesti
e di lusinghe cingo il tuo nudo corpo.

Nella luce delle candele del tempio
vivo il mio inchino al mistero d'unione
che tutto stravolge e sublima.

Ha inizio l'aurora dell'ultimo eros
e spande un piacere nel dialogo
tra gemiti che riecheggiano nel buio.

Ricerco il ritorno alla madre di terra
l'accesso segreto ai femminei reami
la cui porta tu sola custodisci.

E nel pieno richiamo di vita che accoglie
la mia carne si gonfia ed anela
ai tuoi celesti sogni di primavera.

Incrocio le gambe nel sacro sigillo
eretto è il mio membro: trasmuto,
io non più io ma chiave del cielo.

Stretta ti stringo mentre m'avvolgi
quando il mio r incontra il tuo s,
nel non luogo ove terra e cielo s'uniscono.

Umori diversi e liberi nel contatto
insieme solamente s'accordano i corpi
le nostre forme di uomo e di donna.

Salgono, s'afferrano si prendono
si legano svengono e gridano stravolti
esplodono e sfioro così il mistico frutto
dell'orgasmo di spirito e sangue
dell'orgasmo di voci e respiri
dell'orgasmo di menti dimentiche,
disperse senza parole né immagini.

1 commento:

Paolo ha detto...

Una poesia che sembra vivere nell'Eros della Pratica...estesa...

Davvero coinvolgente! :)