martedì 17 marzo 2009

Fatico. Non riesco a fare le cose come vorrei. Ho poco tempo, frammentato in piccoli granelli di eventi e cose. Non sto propriamente bene. No. Non trovo aiuto. Queste due settimane...queste due settimane.
Ritorno alla mia casa, dopo aver rivisto i volti di alcune delle persone per me più care sulla scorza del pianeta. Care per motivi che non mi so bene spiegare, care perché d'un tratto m'immergo nelle loro esistenze e queste vibrano e camminano anche lontano da me. Inizio appena a dialogare per poi riprendere il treno.

Ho rivisto prospettive, modi di vivere differenti ed ho sentito, ancora, nuova apertura fuori e dentro di me. Le persone sono quasi tutto. Poi ritorno e rivivo la gioia serena dei miei affetti. Tra due settimane parto per l'Africa.

lunedì 16 marzo 2009

Due miserie
che mendicano un po' di ristoro...
lo chiamiamo amore.

Due solitudini
che si ingannano riempiendo di vuoto la loro disperazione...
lo chiamiamo amore.

Due vanità
che si contemplano utilizzando l'Altro come specchio...
lo chiamiamo amore.

Due paure
che narrano in eterno la propria giovinezza...
lo chiamiamo amore.

Due egoismi
che pretendono generosa dedizione...
lo chiamiamo amore.

Due fragilità
che si nascondono dietro a corazze di orgoglio...
lo chiamiamo amore.

Due presunzioni
che si illudono di essere "speciali"...
lo chiamiamo amore.

Due ansie di riconoscimento
che prendono, arraffano, divorano, consumano...
lo chiamiamo amore.

Beh, forse è meglio tacere.

- A. L. -

giovedì 12 marzo 2009

A volte i cinesi sono i cattivi, gli invasori del nostro bel centro storico, sono la repressione della popolazione tibetana. Questo, in dimensione ridotta ed attutita dall'esperienza vale anche per me. Il pregiudizio ed il postgiudizio possono nascere dalla stessa fonte. 

Mi basta poi un dialogo delicato con un diciassettenne di Lanzhou, con il suo italiano pulito ed il mio cinese dimenticato che mi suggeriva qua e là con estrema cortesia, per ricordare della gentilezza e premura che alcuni di questi cinesi esercitano con tanta abilità, come uomini evoluti e distanti.

lunedì 9 marzo 2009

La slovenia mi regala ogni volta il profumo della primavera. Per quest'anno niente potica, solamente iota del marinaio buddista. In effetti molte cose, in questo duemilaenove inoltrato, appaiono buddiste: Nacho il gatto buddista, l'orso sloveno buddista, le verdure miste buddiste e la iota. Poi Peter che si legge un libro intitolato "la vacuità" tra una lezione e l'altra ed il mio cervo preferito, che in tutto questo buddismo sente tutta la sua vena di sofferenza cristiana e soffre e non pensa alle donne. Non ha tempo.

Io da parte mia, scopro che sto invecchiando, che anche la moderazione non mi dispiace. Oltre al quarto di secolo, meno spregiudicato e più moderato. Gli amici miei hanno le galline, mangiano tsampa tibetana al mattino e per questo scorreggiano e ridono. E viaggiano solo quando non ci riescono proprio, a rimanere.


Poesia d'altri tempi lontani

Schiuse le palpebre
osservo il mondo che sfà;
nel volto emaciato di un uomo
nel rantolo che si strozza in gola
di un bimbo morto a metà.
Tratto da un diario che rileggo ora e che compilai circa otto anni fa.

Oggi ho capito una cosa. Tutto ciò che sarò lo sarò perché lo ho voluto io. Nessuno sarà l'artefice della mia vita all'infuori di me. Io costruirò la mia vita perché è una ed appartiene solo a me.

Mi domando se è possibile, oggi, non tenere fede alle promesse del ragazzo che ero. Se è possibile che io disattenda le mie stesse speranze. C'è molto da fare.

venerdì 6 marzo 2009

Ieri mattina facevo la doccia. Ho chiuso l'acqua, alla fine: dai capelli alcune gocce sono cadute sul mio palmo aperto. S'è creato un piccolo lago e le gocce vi cadevano ritmicamente, perturbavano la superficie...per un attimo. Poi niente. Poi ancora. Era l'acqua chiara di un lago montano. Era la mia mente.
Out of the cage. Sono libero di sognare il mio futuro, mi eleggo a demiurgo della mia zolla di terra, già penso alla semina per l'anno che viene ed ai frutti che porterà. Devo fare attenzione ai miei passi, poichè ognuno di essi, se mosso in libertà, mi porterà verso me stesso, ma se mosso sulla falsariga dei miei timori mi allontanerà da me.

Ora inizio a prepararmi per la partenza, inizio a salutare gli amici ed a mettere nel sacco il necessario. Il cielo è coperto, ma giunge silenziosa la primavera.

mercoledì 4 marzo 2009

Studio ed ascolto musiche divine. Le persone rimangono su uno schermo, come sulla superficie della mia realtà interna, come immagini su uno schermo tridimensionale. Mi eleggo a spettatore del mondo e degli eventi. Per un attimo, ne sono fuori. Mi domando: cosa penseranno mai questi personaggi? Chissà se la trama è ben scritta e coinvolgente...

...poi abbasso di nuovo lo sguardo, sulle mie care formule inutili.

martedì 3 marzo 2009

Una catastrofe psicocosmica 
mi sbatte contro le mura del tempo. 
Sentinella, che vedi? 
Una catastrofe psicocosmica 
contro le mura del tempo.

- Sgalambro? -

lunedì 2 marzo 2009



Emozioni pregnanti, odori forti del sentimento, affollano le mie visioni di questa sera. Per un attimo mi sento vicino ai miei compagni, in parete, un attimo dopo così distante, su questi libri, un attimo ancora e penso all'Africa, a questo conto alla rovescia che indica il valore -29. Penso alla mia compagna che già dorme nel suo letto, lontano da me e mi manca. Penso ai fiori stupendi che ho abbandonato sul mio cammino, persone che la vita ha allontanato da me. Mi commuovo pensando alle mie emozioni passate, come ad un qualcosa di esistito, ma separato da me.

Provo un grande affetto, grandissimo, per le persone che amo e che soffrono, o che hanno sofferto, o che soffriranno. Vorrei legare i loro cuori in un ordito di fili dorati, in una maglia indistricabile costellata di gemme dalla cura paziente della grande Madre, che unisce le vite degli esseri umani in un disegno più grande e ordinato. Vorrei dire "oltre" agli altri ed a me stesso.

E' tempo.

domenica 1 marzo 2009